
I loro antenati erano nemici, ma entrambi hanno legato il loro nome alla battaglia di Pavia. Alonso Pita da Veiga...
I loro antenati erano nemici, ma entrambi hanno legato il loro nome alla battaglia di Pavia. Alonso Pita da Veiga per aver catturato il re di Francia Francesco I e Jacques II de Chabannes de La Palice, morto il 24 febbraio 1525, per essere diventato il signore dell’ovvio. Dopo 5 secoli i loro discendenti, Gabriel Pita da Veiga ed Elliot La Fonta, si sono incontrati alla rievocazione dello scontro di 500 anni fa e hanno fatto pace. Gabriel, ufficiale di Marina che ora vive a Madrid, a Pavia era già venuto in passato a vedere i luoghi nei quali il suo avo aveva combattuto. "La mia famiglia - ha raccontato il nipote di Alonso - conserva ancora le carte e diverse memorie della battaglia, a cominciare dal privilegio concesso da Carlo V a mio zio, ammiraglio".
Al momento della cattura, infatti, i militari ricevevano una testimonianza scritta dell’impresa compiuta in modo da evitare che altri si potessero prendere meriti e ricompensa. "Abbiamo ricevuto da Francesco I una cedola composta da quattro fogli manoscritti come come ringraziamento per averlo salvato". A ricordo del 500esimo anniversario il ministero delle imprese ha emesso un francobollo celebrativo della Battaglia di Pavia da 1,25 euro. Con tiratura di poco superiore ai 200mila esemplari, riproduce uno degli arazzi, capolavori della produzione tessile fiamminga, che arriveranno in autunno. Intanto Pavia si gode il successo di una giornata che ha avuto oltre 8mila visitatori e pensa ai correttivi da apportare per consentire a tutti di vedere le fasi della rievocazione, evitando di arrampicarsi sugli alberi come hanno fatto alcuni. "Prima della prossima rievocazione - annuncia l’assessore alla Cultura Cristina Barbieri - penso a murales dedicati alla battaglia per caratterizzare il quartiere di Mirabello". M.M.