NICOLETTA PISANU
Cronaca

Anziano trovato morto in casa, la nipote indagata per omicidio chiede di essere scarcerata

Il Riesame prende tempo di fronte all’istanza del difensore di Liliana Barone. Secondo l’autopsia la morte dell’anziano è stata conseguenza di una ferita alla testa

Liliana Barone con Carlo Gatti Era stata la donna che viveva nella stessa abitazione a ritrovare il corpo senza vita dell’89enne

Liliana Barone con Carlo Gatti Era stata la donna che viveva nella stessa abitazione a ritrovare il corpo senza vita dell’89enne

Si è svolto mercoledì l’appello cautelare davanti al tribunale del Riesame per Liliana Barone, quarantacinque anni, indagata per omicidio per la morte di Carlo Giovanni Gatti, ottantanove anni, suo zio acquisito. L’anziano era stato trovato senza vita nella dimora dove viveva insieme all’indagata, alla frazione Canavera di Colli Verdi, domenica 4 febbraio. Da allora, Barone si trova in carcere.

A luglio il Gip del tribunale di Pavia aveva rigettato la richiesta di scarcerazione o di adozione di una misura alternativa che era stata presentata dalla difesa di Barone, affidata all’avvocata Laura Sforzini. L’ordinanza era stata quindi impugnata: ora spetterà al Riesame valutare la messa in libertà o in alternativa gli arresti domiciliari per la quarantacinquenne, come avanzato dalla difesa.

Mercoledì il tribunale si è riservato sulla decisione. Nel frattempo, a fine giugno era stato depositato il referto dell’autopsia sul corpo di Gatti, esame che aveva individuato come causa della morte uno choc emorragico derivato da una ferita lacero contusa alla testa e provocato dalle condizioni di salute in cui l’anziano verteva. L’anziano era infatti sottoposto a terapie farmacologiche per alcune patologie di cui soffriva.

A fine agosto, la pm Valentina Terrile aveva sottoposto Barone a interrogatorio, ma la donna si era avvalsa della facoltà di non rispondere. Aveva però fornito la sua versione dei fatti in precedenza. Gatti era stato trovato senza vita nella sua camera da letto al piano terra dell’abitazione. A rinvenire il corpo era stata la stessa Barone, che, secondo la versione dei fatti che la donna ha raccontato agli inquirenti nelle varie fasi dell’iter giudiziario, aveva dormito nella camera da letto al piano superiore e al mattino era scesa di sotto.

Non vedendo subito l’anziano, aveva spiegato agli inquirenti di essere andata a cercarlo nella camera dove lui si era ritirato la sera prima, scoprendo così il corpo e lanciando l’allarme. Barone è l’ex moglie del nipote di Gatti, dunque l’anziano era per lei uno zio acquisito. I due abitavano insieme da tempo. L’indagata è stata descritta come molto provata da tutta la vicenda.