REDAZIONE PAVIA

Apre il Centro studi antimafia. È intitolato a Virginio Rognoni emblema contro la criminalità

L’obiettivo, creare a Pavia un polo di riferimento anche internazionale

Apre il Centro studi antimafia. È intitolato a Virginio Rognoni emblema contro la criminalità

L’obiettivo, creare a Pavia un polo di riferimento anche internazionale

Tre fronti di lavoro: storico, del dialogo con atenei di tutto il mondo, e di ricerca con convegni, workshop e collaborazioni per lavorare in sinergia sul contrasto alle mafie. È stato inaugurato ieri il “Centro Studi di legislazione antimafia Virginio Rognoni“ intitolato alla memoria del già ministro della Giustizia, che ha Rosy Bindi come presidente onoraria. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Collegio universitario Santa Caterina da Siena di Pavia e la Fondazione Banca del Monte di Lombardia, che hanno voluto legare il centro a una figura emblematica della lotta contro la criminalità organizzata, “padre“ della legge Rognoni-La Torre del 1982.

"Ho conosciuto Rognoni in Parlamento nel 1987 – ha raccontato Enzo Ciconte che da 12 anni all’Università di Pavia tiene un corso di Storia delle mafie – Spesso ci confrontavamo sulle mafie e sulle infiltrazioni presenti anche a Pavia. La legge Rognoni-La Torre è stata molto importante per dare una spallata alle mafie". Il Centro punta a diventare polo di eccellenza per lo studio e l’analisi della normativa antimafia con l’obiettivo di diventare punto di riferimento anche internazionale. "Mio padre, nato a poche settimane dall’assassinio di Matteotti, ha sempre ritenuto fondamentale lo studio del diritto, della storia e delle altre scienze sociali per affrontare in modo responsabile ed efficace ogni aspetto della vita politica e civile della Repubblica democratica, cui ha dedicato tanta parte della vita e dell’impegno – ha detto Maria Stella Rognoni – Era entusiasta di ogni azione volta a comunicare ai giovani la sua stessa passione per gli strumenti giuridici, per lui indispensabili nella costruzione paziente di un mondo più giusto".

E Armando Spataro, ex magistrato e giurista, ha ricordato i giorni dell’arresto a Milano di Mario Moretti, compiuto dal pavese Ettore Filippi: "Rognoni mi aveva telefonato per sottolineare quanto fosse importante quell’arresto come segnale di lotta alla mafia. Ma poi aveva aggiunto che avrei dovuto interrogare Morelli e solo dopo autorizzare il ministro a dare la notizia. Un atteggiamento ben diverso da quello che ha avuto un altro ministro che ha spoilerato notizie nel bel mezzo dell’inchiesta". Il sindaco Michele Lissia ha ricordato la passione civile di Rognoni quando era intervenuto via Skype nel 2020 alla cerimonia del 25 Aprile. Il presidente della Fbml, Mario Cera, ha concluso: "Il centro sarà anche simbolo di memoria di una personalità istituzionale importante e alta che ha dato lustro alla città e alla sua Università".

M.M.