UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Arresti e corruzione a Vigevano, scattano gli interrogatori: muti davanti al giudice i due manager di Asm

Veronica Passarella e Alessandro Gabbi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Oggi tocca ad altri due arrestati, domani al sindaco Andrea Ceffa

Veronica Passarella e Roberta Giacometti

Veronica Passarella e Roberta Giacometti

Vigevano (Pavia) – Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Veronica Passarella, 52 anni, amministratore unico di Asm Vigevano; e Alessandro Gabbi, 52 anni, direttore amministrativo di Asm Vigevano, due dei cinque arrestati nell’ambito dell’indagine che ha portato ai domiciliari anche il sindaco Andrea Ceffa, 51 anni, con l’accusa di corruzione.

Una scelta dettata da ragioni tecniche, con la difesa che ha sostenuto di non avere avuto a disposizione tempo sufficiente per analizzare gli atti. Oggi davanti al gip del Tribunale di Pavia Luigi Riganti saranno ascoltati Roberta Giacometti, 43 anni, avvocato e consigliere comunale di ‘Vigevano Riparte’ e Matteo Ciceri, 49 anni, amministratore di Vigevano Distribuzione Gas. Domani toccherà al sindaco sospeso per decreto prefettizio, Andrea Ceffa.

L’inchiesta, di cui è titolare il sostituto procuratore Chiara Giuiusa, ha portato anche al coinvolgimento dell’ex europarlamentare europeo Angelo Ciocca e dell’imprenditore edile vigevanese Alberto Righini, al momento indagati a piede libero per il tentativo di corruzione della consigliera di minoranza Emma Stepan, alla quale sarebbero stati offerti 15mila euro per presentare le proprie dimissioni e dare la spallata definitiva all’Amministrazione Ceffa in quella che è ormai stata ribattezzata la ‘Congiura di Sant’Andrea’.

Tentativo fallito anche per il dietrofront del consigliere di FdI Riccardo Capelli che, poche ore dopo aver firmato le dimissioni, le aveva ritirate. La mattina del 30 novembre di due anni fa era stata molto convulsa. In quella circostanza la lettera del 13esimo dimissionario era letteralmente scomparsa, tanto che le opposizioni avevano subito presentato un ricorso che la Prefettura aveva però respinto, lasciando sindaco e giunta al loro posto.

Secondo l’accusa, e qui entra in gioco il primo cittadino, Andrea Ceffa avrebbe invece veicolato una consulenza legale dell’importo di 6mila euro a Roberta Giacometti, utilizzando una prestanome vista l’incompatibilità del ruolo di consigliere comunale con quello di consulente per la pubblica amministrazione, al fine di garantirsi il suo appoggio in considerazione dei delicatissimi equilibri e del ridottissimo vantaggio della maggioranza.