Potrebbe essere finito l’incubo che da tempo vivono i condomini di via Piave, vessati da una coppia di conviventi del primo piano. Lunedì sera gli agenti della squadra mobile e della volante hanno arrestato il 44enne e la sua compagna di 61 anni, che avevano arbitrariamente occupato un alloggio Aler senza averne titolo. In quella casa i due non ci sarebbero potuti stare anche perché nei loro confronti il Tribunale aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare per aver commesso atti persecutori nei confronti di alcuni vicini di casa.
Lorenza Secondi, 46 anni, una sera era stata aggredita dall’uomo che l’aveva afferrata alle spalle e l’aveva minacciata di morte con un coltello. La donna ha sporto denuncia, ma la situazione è precipitata. Quando usciva per andare al lavoro nelle prime ore del mattino, aveva sempre paura che la coppia la aspettasse sul pianerottolo.
"Non ho più una vita – ha ammesso Lorenza Secondi –. Non posso uscire a cena, invitare a casa qualcuno, quando devo fare la spesa mi faccio accompagnare e porto fuori i cani soltanto quando c’è ancora luce". Il giudice aveva disposto che Maurizio Caruso e Viviana Panzarini non dimorassero sul territorio comunale e stessero a distanza da Lorenza e dagli altri vicini. Dopo un breve periodo trascorso lontano da via Piave, però, in autunno la coppia è tornata violando i provvedimenti.
Erano stati i vicini a documentare le violazioni, mostrando le prove della presenza della coppia che stava in casa avendo cura di occupare solo le stanze non visibili dalla strada e che usciva quando ormai era buio per andare alla mensa delle persone in difficoltà a ritirare il pasto.
Il 29 novembre Caruso e Panzarini sono stati trovati dagli agenti nel loro appartamento in barba ai divieti. Quando sono comparsi davanti al giudice hanno candidamente detto di essere andati a casa "perché non sapevano dove stare". Con i cronisti, invece, la coppia era stata molto più burbera: "Facciamo quello che ci pare. Questa è casa nostra e non ci muoviamo". Il giudice, che li aveva rimessi in libertà, aveva vietato loro di rientrare nell’alloggio.
Dall’attività d’indagine seguita a quella udienza, sono emersi elementi nei confronti dei due indagati a dimostrazione che venivano sistematicamente violate le prescrizioni impartite dal giudice sul divieto di avvicinamento. Lunedì sera la coppia è stata di nuovo trovata nell’appartamento di via Piave e portata in carcere. Oggi i due compariranno davanti al giudice per il processo per stalking.