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Assalita dai vicini di casa: "Aiuto, vivo da prigioniera"

Lorenza Secondi lancia il proprio Sos da una palazzina Aler di via Piave. Dopo due aggressioni, anche gli altri condomini hanno paura a uscire.

Assalita dai vicini di casa: "Aiuto, vivo da prigioniera"

di Manuela Marziani

PAVIA

"Aiutateci, siamo sequestrati in casa". È un autentico Sos quello che lancia Lorenza Secondi, 45 anni. In meno di un mese la donna, che da una vita abita nelle palazzine Aler di via Piave, periferia Ovest della città, avrebbe subìto la seconda aggressione per mano di una coppia di vicini. L’episodio, regolarmente denunciato, si sarebbe verificato domenica mattina quando la donna, dopo aver portato fuori i cani, sarebbe tornata a casa per lasciarli e portare la spazzatura. "Quando stavo risalendo – racconta Lorenza – mi sono trovata davanti la coppia che mi ha colpita provocandomi ferite superficiali al viso e alle mani e un colpo alla nuca. Ho chiamato la Polizia locale e la vicina ha raccontato che io mi sarei ferita da sola". Portata al Pronto soccorso, è stata giudicata guaribile in 7 giorni.

"Quando sono rientrata, dopo l’ennesima denuncia sporta nei confronti dei miei vicini, sono stata scortata da tre carabinieri perché ho paura a muovermi da sola. Non esco neppure per andare in farmacia, che è sotto casa. Queste persone rimangono dietro la porta e, quando gli gira, escono e aggrediscono". L’incubo di Lorenza è cominciato prima dell’estate, a settembre ha sporto la prima denuncia per violenza e minacce di morte. Da quel momento tutti i condomini dello stabile sono stati convocati in caserma dai carabinieri per raccontare la loro verità.

"Ho informato anche Aler che sostiene di non aver ricevuto nulla, così il Tribunale non si muove. Di conseguenza non sono riuscita a ottenere neppure un ordine di allontanamento". Eppure Lorenza Secondi non è l’unica a vivere male in quella palazzina da 30 appartamenti, alcuni in ristrutturazione per essere assegnati a nuove famiglie. "L’altro giorno una vicina doveva andare in cantina – dice ancora la donna – ma ha chiesto a me di essere ospitata perché la coppia era sul pianerottolo del pianoterra con un bastone in mano. Un’altra avrebbe voluto invitare i parenti che vivono in Sardegna ma non se l’è sentita, passerà il Natale da sola".

Una presa di posizione da parte di Aler ora viene sollecitata da più parti e Mattia Giarrizzo, che vive accanto e si è già affidato a un legale, sta anche valutando di presentare un esposto se Aler non interverrà. "Non vorrei aspettassero il morto per poi dire che avrei potuto essere salvata", commenta amaramente Lorenza.