Tre persone che si sono tolte la via in un mese. E’ molto preoccupante le situazione del carcere di Pavia. Lo sa bene il garante dei detenuti Laura Cesaris. Oltre ai suicidi "ci sono atti di autolesionismo e danneggiamenti nelle camere di detenzione". Difficile la gestione dei due padiglioni dove iniziative ricreative e lezioni per completare gli studi sono stati sospesi per il Covid e mai più ripresi. "La rieducazione non esiste – dice Cesaris -, manca l’assistenza sanitaria e anche chi è vicino a finire di scontare la pena vede davanti a sé solo il baratro. L’ultimo detenuto di 37 anni che si è ucciso aveva un fine pena vicino, ad aprile 2023, evidentemente nel suo futuro vedeva il nulla. Spero ora che la Procura indaghi. Come si sono potuti uccidere tre reclusi senza che l’agente di polizia penitenziaria se ne accorgesse?". E manca anche l’assistenza sanitaria: "Ci sono solo due medici che si alternano". M.M.
CronacaAssistenza sanitaria e rieducazione