ENRICO VENNI
Cronaca

Ai tifosi "Sioux" il marchio dell’Ac Pavia: il gruppo si aggiudica l’asta con 25mila euro

Per completare l’acquisto, l’importo dovrà essere saldato entro 10 giorni

Il gruppo di tifosi “Sioux”

Pavia, 19 ottobre 2019 - "Uniti e i sogni si realizzano”. Era questo uno dei messaggi presenti nel volantino firmato dai “Sioux”, gruppo dei tifosi azzurri, per spingere tutti gli appassionati del Pavia calcio a partecipare all’acquisizione del marchio “Ac Pavia” venduto all’asta ieri mattina nello studio dell’avvocato Cristina Lissi a Vigevano. La curatrice fallimentare, nominata dal Tribunale di Pavia per il fallimento dell’Ac Pavia 1911, aveva ricevuto le offerte: tre erano i pretendenti all’acquisto. "E con un’asta arrivata a 25mila euro per l’assegnazione finale, il marchio Ac Pavia è stato assegnato all’associazione Sioux Pavia", ha annunciato la curatrice fallimentare. Ma chi vi ha partecipato? Due associazioni, il gruppo dei Sioux e quello dei dirigenti della neonata Città di Pavia, formazione di Terza categoria che gioca le sue gare interne il sabato al Fortunati, e un terzo soggetto privato, vicino alla squadra di calcio di Eccellenza dell’Accademia Pavese.

Alla fine hanno prevalso i “Sioux” che si sono fatti promotori di una raccolta fondi che ha coinvolto tifosi pavesi di ogni età, ma anche cittadini che hanno voluto manifestare attaccamento a questo storico club. Ora il prezzo di 25mila euro più Iva dovrà essere saldato entro 10 giorni dalla data dell’aggiudicazione con il versamento di un assegno circolare non trasferibile intestato al Tribunale di Pavia. Sino al pagamento del saldo, il curatore fallimentare potrà sospendere la vendita in caso di offerta irrevocabile superiore del 10% del prezzo di aggiudicazione. Nessuna comunicazione, o commento in merito, all’aggiudicazione è per ora stato rilasciato ufficialmente dai Sioux o pubblicato sul profilo Facebook “La Voce della Palude”. Dato ufficiale consultabile on line è quello della raccolta fondi con il crowfunding di 5.025 euro, somma che ha coperto il minimo garantito previsto (il 40% di 5.000 euro) per partecipare all’asta di ieri, a cui vanno aggiunte le molte donazioni di tifosi fatte nella sede dei Sioux a Pavia.

Tra i partecipanti all’asta di ieri il presidente del Città di Pavia, Graziano Angelico: "Se i tifosi completeranno l’iter come previsto per una cifra sicuramente importante, non posso che essere contento che siano loro ad avere il marchio. Una garanzia che riguarda la storica squadra di calcio della città di Pavia", dichiara Angelico che con alcuni soci ha fondato quest’estate il club che partecipa al campionato di Terza categoria. Sulle motivazioni di questo acquisto, i tifosi avevano spiegato nei giorni scorsi che l’operazione era nata dall’idea "di tutelare e proteggere il marchio da affaristi e speculatori". Un eventuale cessione futura si potrebbe effettuare soltanto riservandosi un diritto di prelazione per azioni non pulite, fallimenti o cessioni a terzi, oltre a mantenere una quota minima. Tra le priorità quella di imprenditori con gestione societaria pulita-trasparente, valorizzazione del territorio, coerenza con la storia del calcio pavese.

Richieste per un Pavia che dopo il fallimento cinese è sprofondato dalla Lega Pro, diventata ora nuovamente serie C, all’Eccellenza: la scorsa stagione infatti è terminata con la retrocessione sul campo al termine dei playout di serie D. Quest’estate poi il mancato ripescaggio dell’Fc Pavia 1911 (questa dal 2016 è la nuova denominazione della società) per l’istanza di sequestro conservativo presentato dal Comune della somma prevista per la domanda di ammissione alla categoria.