
Al tavolo di lavoro il prefetto di Pavia Francesca De Carlini e tra gli altri l’ammiraglio di squadra della Marina Militare Antonio Natale insieme a Stefano Denicolai, presidente del Centro di ricerca Itir (Torres)
"Il mare è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare". Il prefetto Francesca De Carlini ha preso in prestito una frase di Giovanni Verga per spiegare le motivazioni che hanno spinto la Marina Militare a siglare un accordo con l’Università di una città che non si trova sulle coste, ma ha un importante Centro di ricerca in grado di sviluppare progetti congiunti su energia, cambiamento climatico, energie rinnovabili e archeologia subacquea.
"L’Italia è un Paese dalla forte vocazione marittima, che deve al mare e alle attività connesse gran parte del proprio sviluppo, benessere e sicurezza – ha detto l’ammiraglio di squadra Antonio Natale – Con l’Università di Pavia svilupperemo attività di ricerca, progetti e iniziative per creare sinergie. Rafforzando la collaborazione con un partner di così alto livello, potremo contribuire a diffondere la cultura marittima nel Nord Italia".
Il mare è molto più di una risorsa naturale. Il 99% delle telecomunicazioni digitali passa attraverso dorsali marine, con 552 cavi sottomarini che si estendono per 1,4 milioni di chilometri. Nel 2023 questi canali hanno gestito transazioni finanziarie per 10 trilioni di dollari, con una crescita annua del 12%. A ciò si aggiunge un altro dato cruciale: il 90% del traffico merci globale viaggia via mare. Le rotte marittime sono il vero sistema circolatorio del commercio internazionale e il loro controllo determina gli equilibri economici mondiali. Il settore subacqueo, inoltre, rappresenta un’importante opportunità economica: entro il 2030, il mercato globale della subacquea varrà quasi 400 miliardi.
Investire in tecnologie e infrastrutture per la sicurezza e lo sfruttamento responsabile delle risorse sottomarine significa garantire un vantaggio competitivo.
"Il Centro ricerca Itir dell’Università ha scelto di collaborare con la Marina Militare per sviluppare una piattaforma dedicata alla ricerca, al trasferimento tecnologico e alla formazione nel settore subacqueo – ha spiegato Stefano Denicolai, presidente Itir – Non si tratta solo di innovazione ma di ripensare il modo in cui affrontiamo una sfida cruciale". Saranno avviate attività di collaborazione scientifica, supporto alla didattica, ricerca e consulenza, istituito un master su “Underwater innovation“ e cinque universitari partiranno per attività da compiere a bordo in un’esperienza unica.
Manuela Marziani