"Il riconoscimento premia il mio doppio impegno per quanto riguarda la carriera scolastica, prima al liceo e poi a livello accademico, e anche come atleta". È una Monica Boggioni abituata ai ricevere premi e medaglie, ma sempre emozionata quella che commenta il suo primo posto nella graduatoria dell’edizione 2024 del concorso "Filippo Mondelli atleta eccellente – Eccellente studente", intitolato alla memoria di Filippo Mondelli, l’ex campione del mondo di canottaggio nel quattro di coppia, morto nel 2021 ad appena 26 anni a causa di un osteosarcoma.
Il riconoscimento è stato istituito dal Comitato italiano paralimpico, in adesione al progetto Coni nato per gli studenti-atleti olimpici. L’obiettivo è quello di promuovere i valori legati ai livelli di eccellenza nella vita dell’atleta, e premiare, con un compenso in denaro, le esperienze di successo di coloro che hanno saputo distinguersi. Sono 9 gli studenti-atleti azzurri assegnatari del premio per l’anno 2023, che hanno concluso il percorso universitario con la laurea magistrale o hanno conseguito la laurea triennale lo scorso anno accademico. Tra loro anche due laureati pavesi, la campionessa di nuoto Monica Boggioni, che ha ottenuto la magistrale in biotecnologie mediche e farmaceutiche e il calciatore Stefano Cappato, laureato triennale in scienze motorie.
"Il riconoscimento – ha aggiunto Monica – mi è stato dato per il 2023, anno in cui ho conseguito la laurea magistrale e ai mondiali di Manchester ho vinto tre medaglie d’oro nei 200 stile libero, nei 50 rana e nei 100 stile libero stabilendo anche il record italiano della mia categoria". Il lodigiano Cappato, classe 2000, invece, che ha giocato nel Fanfulla, da non udente al 70% è stato definito il "Maradona" della nazionale non udenti, ma soprattutto dal prossimo mese sarà un docente dell’Università di Pavia del corso di perfezionamento "Educazione fisica scolastica e inclusione di studenti con disabilità".
"Spero di essere d’esempio per i ragazzi più giovani che iniziano le superiori – ha concluso Monica – e tendono ad abbandonare lo sport per studiare non pensando che lo sport è un ottimo strumento per organizzare il tempo e diventare responsabili. Ma spero anche che tanti professori capiscano che lo sport non sottrae tempo allo studio e che un ragazzo bravo nello sport può anche essere un bravo studente. I prof dovrebbero essere i primi sostenitori dei loro studenti".