Stava probabilmente aspettando uno dei bus del servizio urbano quando è stata colta da un malore. Una ragazza di 19 anni residente in città è ricoverata in prognosi riservata al San Matteo dopo l’arresto cardiaco che l’ha colpita nel pomeriggio di venerdì. L’episodio è avvenuto non lontano da un supermercato di corso Milano. Chi ha assistito alla scena racconta di averla vista accasciarsi all’improvviso. Per fortuna la richiesta di intervento al personale medico del 118 è stata rapidissima e sul posto, con l’automedica, sono arrivate le ambulanze della Croce Rossa di Vigevano oltre a un equipaggio della Volante del commissariato cittadino.
Sono stati attimi di tensione assoluta, perché si è temuto il peggio per la diciannovenne che è stata rianimata sul posto mentre dall’ospedale Niguarda di Milano si è alzato in volo l’elisoccorso diretto sui cieli di Vigevano. Quando la giovane ha recuperato il battito cardiaco ed è stata stabilizzata, si è proceduto al trasbordo sull’eliambulanza che era atterrato in uno spiazzo attiguo al supermercato e che è subito ripartita alla volta del Policlinico di Pavia, dove la ragazza è stata ricoverata in codice rosso. I medici che l’hanno in cura si sono riservati la prognosi, le sue condizioni restano tuttora molto critiche.
Ora la priorità è superare il momento di grave difficoltà e avviare tutti gli accertamenti per capire quali siano state le cause dell’improvviso malore che ha colpito la giovane per strada, se soffra cioè di una patologia pregressa o se si sia trattato di un episodio non prevedibile. Poco più di un mese fa un arresto cardiaco aveva stroncato Antonio Gerace, 52 anni, kickboxer molto noto in città, che si era accasciato accanto al ring del centro sportivo Santa Maria di Vigevano, dove si allenava regolarmente per tenersi in forma dopo la carriera da agonista.
In quella circostanza non c’era stato nulla da fare, i tentativi di rianimare Gerace erano risultati tutti inutili. Proprio dopo quell’episodio i carabinieri avevano avviato un’indagine che giovedì ha portato alla denuncia di due ragazzi che smerciavano sostanze dopanti ai frequentatori di palestre. E sono in corso gli accertamenti per stabilire se ci sia un nesso tra la morte del kickboxer e l’eventuale utilizzo di sostanze vietate.