
Simone ficicchia di Ultima generazione
Pavia, 6 marzo 2024 – Qualcuno ha chiesto un permesso dal lavoro, altri hanno preso un treno e sono arrivati davanti al tribunale di Pavia. Molti i ragazzi presenti, ma anche alcune persone più adulte per impedire che potessero verificarsi incidenti. Tutti con un unico scopo: sostenere l’attivista di Ultima generazione Simone Ficicchia a processo per i fatti connessi al blocco del traforo del Monte Bianco cui ha partecipato nel 2022.
La mancata firma
È stato lo stesso ventenne vogherese a chiamare a raccolta nei giorni scorsi gli amici perché tenessero un presidio, mentre lui veniva interrogato dai magistrati. “La vicenda suona come ottocentesca – ha detto Simone prima dell’udienza -, invece si è verificata nel dicembre 2022. Rischio da 1 a 6 mesi di carcere semplicemente per non essere riuscito a mettere una firma su un foglio nei tempi stabiliti dopo essere stato espulso dal questore di Aosta con obbligo di tornare a Voghera entro 24 ore”.
La richiesta del pm e l’assoluzione
Ascoltato dai magistrati, per il ventenne il pm ha chiesto 14 giorni di reclusione, ma è stato assolto completamente e all’uscita dal tribunale è stato accolto da un caloroso applauso. “Sono stato assolto perché è stata riconosciuta l’irrilevanza del fatto – ha detto Simone con un sorriso – già nei 14 giorni chiesti dal pm si vedeva la volontà non punitiva nei miei confronti. Adesso andiamo avanti!”.
L'attivista era presente anche al blitz degli ambientalisti di Ultima generazione agli Uffizi di Firenze, nell’occasione in cui sono stati attaccati dei volantini al vetro che protegge la Primavera di Botticelli e alla parete della sala.