È Cremona la città con l’aria peggiore della Lombardia, la seconda più inquinata dopo quella di Verona. Ma non stanno bene neppure Milano, Lodi e Pavia che si colloca all’undicesimo posto tra i capoluoghi con la media più alta di polveri sottili. In Lombardia nove città capoluogo su dodici sono lontane dai nuovi limiti previsti per il pm10 e solo Como non dovrà ridurre la concentrazione di un valore superiore al 20%.
La fotografia è stata scattata da Legambiente attraverso il report annuale "Mal’aria città". In base all’analisi delle centraline di monitoraggio a Pavia bisognerebbe "tagliare" le emissioni del 31% per poter essere in linea con gli obiettivi europei, da raggiungere entro il 2030. Un taglio del 33% è previsto per Lodi, del 34% per Milano e del 35% per Cremona. "Il problema di Pavia è sempre stato il traffico – ha detto Giovanni Fustilla di Legambiente – è una città che porta troppe auto in centro storico. Si vogliono realizzare altri parcheggi nel cuore della città, mentre noi vorremmo venissero allontanate dal centro. Sono le auto a far aumentare il pm10 a Pavia, visto che ormai non ci sono più fabbriche e le caldaie man mano vengono sostituite con quelle di tecnologia più avanzata".
Sarà una corsa contro il tempo per effettuare interventi strutturali. Nella classifica dei capoluoghi che hanno superato con almeno una centralina urbana la soglia limita di polveri sottili (pm10), Lodi fa fatto registrare 49 superamenti in viale Vignati e 40 a Sant’Alberto, mentre Pavia ha segnato 47 superamenti alla centralina di piazza della Minerva e 38 a quella di via Folperti.
Manuela Marziani