Proseguono le ricerche dell’arma del delitto, che però potrebbe anche essere già stata trovata. Nel consueto totale silenzio dalla Procura di Pavia sugli accertamenti disposti per l’inchiesta sull’omicidio della 38enne albanese Anila Ruci a Scaldasole, non trapelano dettagli sull’ultima perquisizione dell’abitazione, effettuata dai carabinieri martedì mattina, né sulle analisi tecnico-scientifiche in corso. Ma tra gli elementi di prova acquisiti nella casa di via Piave, deve ancora essere escluso che ci possa essere anche proprio l’arma del delitto. Certo, non è stato trovato il coltello sporco di sangue e vicino al cadavere. Ma l’arma usata per uccidere Anila potrebbe anche essere stata ripulita dall’omicida e rimessa al suo posto tra gli altri molti coltelli da cucina presenti nell’abitazione.
Al momento sarebbe solo un’ipotesi investigativa, che attende di essere suffragata o esclusa dalle analisi ancora in corso e che richiedono tempi non immediati. Un’ipotesi legata ovviamente alle presunte responsabilità di cui è accusato il 31enne albanese Osman Bilyhu, che abitava nella stessa casa insieme alla vittima e che nella stessa abitazione sarebbe rimasto per molte ore dopo il delitto. Quando è uscito per andare al bar a cercare aiuto, dopo le 16 dello scorso 19 aprile, è stato visto indossare una maglietta pulita, non sporca del sangue delle sue ferite, già parzialmente rimarginate e non più sanguinanti al momento dei soccorsi, arrivati poco prima delle 17 nell’abitazione di via Piave.
E l’omicidio sarebbe avvenuto diverse ore prima, tra la notte e la primissima mattina. Cos’abbia fatto il presunto omicida nelle molte ore tra il delitto e la richiesta di aiuto per l’aggressione da parte di sconosciuti che non ha trovato riscontri, è uno dei molti elementi che le indagini devono ancora chiarire. Ma come ha avuto il tempo di cambiarsi la maglietta e ripulirsi, così avrebbe potuto anche pulire e rimettere al suo posto l’arma del delitto, nascondendola in bella vista tra gli altri coltelli da cucina presenti nell’abitazione, che sarebbero stati tutti acquisiti nell’ambito delle indagini e devono ora essere sottoposti alle accurate analisi, per cercare anche minime tracce residue di sangue e l’eventuale compatibilità della lama con le ferite trovate sulla vittima.