STEFANO ZANETTE
Cronaca

Il bimbo caduto dal quarto piano a Pavia, il padre fa la spola tra uffici: non c’è il nulla osta alla sepoltura

Accompagnato da alcuni connazionali prima in Questura, poi in Prefettura e Tribunale Si resta in attesa dell’autopsia anche se gli accertamenti hanno già chiarito la tragica fatalità

Haider Mohamed Omar

Haider Mohamed Omar

Pavia – «Siamo andati prima in Questura, poi in Prefettura, poi in Tribunale, ma il nulla osta per la sepoltura non c’è ancora". Il padre del piccolo Munib, il bimbo di 18 mesi morto in ospedale per le conseguenze della tragica caduta dal balcone nel pomeriggio di venerdì scorso, ieri mattina è stato accompagnato da amici connazionali nei diversi uffici pubblici per cercare di ottenere il via libera per poter organizzare il rito funebre, che per la religione islamica andrebbe effettuato il prima possibile. Haider Mohamed Omar, 23 anni, del Sudan, che da tre anni vive a Pavia con la moglie coetanea e connazionale Raiga Abaker Mohamed Boush, appare visibilmente stanco e provato, certo per la tragica perdita del loro primo e unico figlio, ma anche per la quasi kafkiana mattinata trascorsa passando da un ufficio all’altro, ottenendo risposte ma non ancora il nulla osta per la sepoltura.

Senza voler fare alcuna polemica, racconta con tono dimesso, quasi rassegnato: "Mi avevano detto che il certificato me lo doveva dare la polizia e siamo andati in Questura, ma lì ci hanno detto che dovevamo invece andare in Prefettura, ma anche lì non era il posto giusto e ci hanno detto di andare in Tribunale". Il nulla osta in questo caso deve infatti essere emesso dal magistrato dopo che è stata effettuata l’autopsia, disposta anche se gli accertamenti della polizia non hanno riscontrato alcuna ipotesi di responsabilità per quella che viene considerata una tragica fatalità, un evento accidentale, senza indagati. "Ci hanno detto che hanno fatto tutto – aggiunge un amico che ha accompagnato il padre di Munib negli uffici del Tribunale – che è tutto a posto, ma il nulla osta ancora non c’è, dobbiamo aspettare". Nell’attesa, ieri alle 13.30 nel locale adibito a moschea in via San Giovannino, si è tenuta una preghiera con l’Imam per il piccolo Munib.