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L'istituto agrario Gallini di Voghera
Pavia - Giovedì 22 aprile 2021 sarà la Giornata internazionale della Terra. Un evento di comunicazione che ha una sua valenza, perché sensibilizza e promuove temi che sono nell’aria (e nella terra) ma che hanno più che mai bisogno di essere approfonditi.
E fra il dire e il fare c’è anche la ricerca. Quella dei giovani ricercatori (e agricoltori) del futuro. Quella di chi si forma con i principi ispiratori giusti, quelli rivolti alla sostenibilità anche … scolastica e dei percorsi di studio. Come gli studenti dell’Istituto Gallini di Voghera, un’eccellenza da sempre in materia di percorsi formativi verso l’Agraria, Agroalimentare e Agroindustria (e per restare in materia di agricoltura studiano già quella detta di tipo 4.0), quelli che prendono l’indirizzo della Chimica e delle Biotecnologie e quelli del sesto anno che si impegnano nella
Intanto a vincere è la scuola. E un innovativo processo di formazione che punta sul futuro di un settore importante per la Lombardia come quello vitivinicolo. Premiato da un riconoscimento che è vanto per il mondo della viticoltura dell’Oltrepò Pavese come sottolineano le parole della presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Gilda Fugazza: "Siamo molto attenti a questi temi, tanto che in occasione della Giornata internazionale della Terra, abbiamo deciso di dedicare una sezione del nostro sito ufficiale e della nostra comunicazione, al tema della sostenibilità. Un argomento che ci deve accompagnare quotidianamente nei nostri programmi e intenti. E siamo anche felici di festeggiare la giornata del 22 aprile sottolineando un premio, come quello degli studenti del Gallini".
La Commissione europea punta molto sia sulla ricerca scientifica (con il nuovo programma Horizon Europe, appena inaugurato), sia sui giovani, come testimoniano anche i cospicui nuovi fondi per il programma Erasmus e gli stessi fondi Next Generation Eu, che danno priorità ad occupazione e sviluppo a favore proprio delle nuove generazioni. Fra i progetti giunti a termine su scala nazionale, 16 sono stati selezionati e rappresentano il valore di 37 piccoli Nobel (21 maschi e 16 femmine), i migliori aspiranti scienziati italiani 2021. Il concorso è giunto alla sua 33esima edizione ed è rivolto a candidati di età compresa tra i 14 e i 20 anni che presentano studi, ricerche, lavori innovativi in qualsiasi settore della scienza e della ricerca e delle loro applicazioni.
Dopo aver superato le severe selezioni all’interno dei loro istituti e le valutazioni della Giuria Fast, solo i migliori arrivano alla finale. Quest’anno la fase conclusiva della selezione nazionale si è articolata in tre appuntamenti. Ci sono studi, ricerche, prototipi sviluppati da ragazze e ragazzi di istituti superiori di Sardegna, Marche, Piemonte, Abruzzo, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria e Veneto. I lavori riguardano diversi campi dall’ambiente, all’efficienza energetica, alla robotica, alla disabilità, all’agricoltura, alla salute, a testimonianza del fatto che i giovani di oggi sono molto attivi in tutti gli ambiti, curiosi e davvero innovativi; inoltre si interessano dei problemi e cercano di risolverli con la loro inventiva e capacità. Un progetto su “bolle interstellari distorte”, uno studio per una soluzione innovativa di autosufficienza energetica, un particolare sistema di nano sensori per proteggere il riso da agenti chimici: sono i tre progetti che rappresenteranno l’Italia alla finale europea di EUCYS, concorso europeo della Direzione generale Ricerca della Commissione europea, prevista a Salamanca in Spagna a settembre.
Nella sezione “genius”, competizione internazionale su tematiche ambientali, scienza, ingegneria, musica, arte, scrittura, robotica, si sono distinti Maddalena Macelli (2003), Jacopo Rovati (2004), Nicolò Trovato (2003) dell’Istituto tecnico agrario statale “C. Gallini”, Voghera (PV) per il progetto “Bio-tappi” per vino e birra nella scuola.