Percosse, insulti e minacce alla moglie, con violenze fisiche che hanno coinvolto, di conseguenza, anche il loro bambino di poco più di un anno. Sono le accuse che hanno portato il gip di Pavia Pasquale Villani a emettere nei giorni scorsi la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento per un trentenne della provincia di Pavia, indagato per maltrattamenti e lesioni. La misura disposta con l’ordinanza del giudice prevede che l’uomo mantenga una distanza di almeno ottocento metri dalla parte offesa, dal loro figlio e dalla figlia della donna. L’uomo, che è assistito dall’avvocato Pierluigi Vittadini, oggi sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia e comparirà davanti al gip.
Secondo le accuse, l’indagato avrebbe percosso e insultato la moglie su base quotidiana, anche alla presenza dei figli minorenni, offendendola con epiteti ingiuriosi, dicendole tra l’altro, mentre era incinta del loro bambino, che non le piaceva e andando a dormire in un’altra stanza. L’avrebbe spintonata durante le discussioni, minacciando anche di dar fuoco alla casa e, quando rientrava in stato di alterazione psicofisica, avrebbe spaccato oggetti e arredi ferendosi nella circostanza. Tra gli episodi contestati, in particolare, in estate l’indagato avrebbe accusato la moglie di avere una relazione clandestina, dicendole di andarsene di casa per poi percuoterla con schiaffi e calci, procurandole anche lividi in viso. A dicembre invece, mentre la donna teneva in braccio il loro bambino, l’indagato le avrebbe dato secondo le accuse uno schiaffone tale da farle sbattere la testa contro quella del piccolo, poi avrebbe lanciato contro di lei i giochi del bimbo, colpendo lei alla schiena e il figlio alla gamba, il quale aveva iniziato a piangere. A quel punto l’indagato avrebbe tirato una scopa verso la moglie e l’avrebbe colpita sul braccio dove si trovava anche la testa del bimbo. Questo episodio aveva comportato un trauma al collo per la donna, che era finita in Pronto soccorso ed era stata valutata dai medici con una prognosi di cinque giorni. Partita la segnalazione d’ufficio alle forze dell’ordine, anche in loro presenza la donna avrebbe ricevuto chiamate offensive e minacciose dall’indagato. È stata quindi disposta la misura cautelare dell’allontanamento e del divieto di avvicinamento, con anche il divieto di contatti compresi quelli telefonici, per tutelare la parte offesa e i due figli, in attesa dei prossimi sviluppi giudiziari.