UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Mandria fuggita con la piena dei fiumi, è caccia ai cavalli dispersi: le ricerche continuano ma a piedi

Breme Lomellina, l’allevatrice Tecla Bertarini: l’uso dei droni non è utile, vegetazione troppo fitta. Nessuna traccia dei due esemplari segnalati sabato nella zona di Casei Gerola

L’allevatrice Tecla Bertarini con uno dei suoi cavalli

L’allevatrice Tecla Bertarini con uno dei suoi cavalli

Breme Lomellina (Pavia), 29 aorile 2025 –  Un falso allarme. Ma le ricerche non si fermano. La segnalazione giunta sabato ai proprietari della mandria di cavalli dispersa il fine settimana precedente a causa delle piene di Sesia e Po, 35 esemplari dei quali 19 ritrovati morti, si è rivelata infondata. O meglio, la descrizione dei due cavalli bradi nella zona di Casei Gerola corrispondeva a quella di alcuni degli esemplari smarriti, ma una volta giunti sul posto i proprietari non ne hanno più ritrovato traccia, nonostante le ricerche continuate sino al tramonto. E poi proseguite il giorno successivo. Il problema è che l’area iniziale, circa 60 ettari, si è ampliata enormemente così come i due fiumi si sono prima innalzati e poi abbassati lasciando ai cavalli la possibilità di spostarsi su una zona ampissima.

“Abbiamo utilizzato anche i droni – spiega Tecla Bertarini, che con la famiglia gestisce l’allevamento nel Lecchese degli animali, in custodia presso un’azienda agricola al confine tra Piemonte e Lombardia – ma la vegetazione è così fitta che non si riesce a vedere il suolo. Per questo l’unica soluzione proseguire nelle ricerche, come stiamo facendo, perlustrando l’area a piedi”. Il caso della mandria scomparsa ha suscitato clamore in Lomellina e molti si sono offerti di dare una mano nelle ricerche, compresi i barcaioli che conoscono ogni ansa del Sesia e del Po.

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Il branco era stato portato a svernare in Lomellina (“Era la prima volta che facevamo un’operazione del genere”, ricorda la giovane allevatrice) e sarebbe rientrato a inizio maggio. Nessuna polemica al momento attorno all’eventuale ritardo nel ritiro dei cavalli da parte di chi li aveva in custodia, nonostante l’allarme maltempo. Le piogge sono state così fitte che il livello dei fiumi è cresciuto in pochissimo tempo, quello del Sesia in particolare che si innalza e cala in poche ore.

“In questo momento questi aspetti sono secondari – aggiunge Tecla Bertarini – Quello che per noi è fondamentale è ritrovare i nostri cavalli, non solo per una questione economica ma anche, anzi soprattutto, per motivi affettivi. Nonostante le ricerche infruttuose non abbiamo intenzione di fermarci e continueremo nella ricerca a piedi, sperando di trovarli il prima possibile”.