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Cadavere pescato nel Po: è la donna di Miradolo?

Si teme che sia la 40enne scomparsa da 8 giorni. Il corpo è stato trovato sul nastro trasportatore che pulisce l'acqua alla centrale termica di Isola Serafini nel Comune di Monticelli d’Ongina di UMBERTO ZANICHELLI

Ricerche nel fiume (Archivio)

Miradolo Terme (Pavia), 9 giugno 2016 - Scomparsa da otto giorni, adesso c’è il terribile sospetto (ma, per ora non ci sono conferme) che possa essere la donna ripescata cadavere nel Po, nei pressi della centrale termica di Isola Serafini nel comune di Monticelli d’Ongina, in provincia di Piacenza. Per ora i carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale di Piacenza non si sbilanciano. Di certo c’è che, ieri, verso le 12,30 il nastro trasportatore utilizzato per ripulire le acque del fiume nei pressi della centrale, assieme a detriti e carcasse di animali trascinati a valle dopo le intense piogge dei giorni scorsi, ha ‘pescato’ anche il cadavere di una donna.

Età apparente dai 40 ai 50 anni, ma da quanto è trapelato, il viso è deturpato e quindi non consente un riconoscimento diretto. Le indagini sono coordinate dal magistrato intervenuto sul posto, la dottoressa Ornella Chicca della Procura della Repubblica di Piacenza. Nelle prossime ore, con analisi comparative e l’eventuale individuazione di oggetti o segni, tipo tatuaggi, sul corpo si spera di arrivare all’identificazione e chiarire i molti aspetti di questo macabro episodio che, ora come ora, ha tutti i contorni del giallo. L’unico possibile appiglio, anche se da confermare con prove più certe, per risalire all’identità è quello di una denuncia presentata, lo scorso 31 maggio, da una donna, di origini straniere, dell’Est Europa, ai carabinieri, per segnalare l’improvvisa scomparsa della sorella, quarantenne, residente a Miradolo Terme dove pare lavorasse come domestica.