MANUELA MARZIANI
Cronaca

Cancelli chiusi dopo un anno: ancora sciopero al Gigante di Bascapè

Pavia, protesta con sciopero a oltranza: venti lavoratori sono già stati licenziati

La protesta dei lavoratori Gigante a Bascapè

La protesta dei lavoratori Gigante a Bascapè

Bascapè (Pavia) – Una coppia, la speranza di un posto di lavoro e di un futuro con una casa e altri impegni. Ma il sogno durato nove mesi è andato in frantumi il 31 marzo, quando il contratto a termine è scaduto e non è stato rinnovato. "Per mesi abbiamo chiesto se ci fosse la speranza di un tempo indeterminato – spiega Eleonora Caito – e non abbiamo mai ricevuto risposta. Da lunedì siamo in sciopero e proseguiremo a oltranza".

Sciopero  a Bascapè

I cancelli de il Gigante, che quasi un anno fa si è insediato a Bascapè su 92mila mq, sono chiusi. Ieri sera in Prefettura il tavolo è finito con un nulla di fatto. "Mio marito e io siamo in azienda da quando ha aperto. Avremmo dovuto avere la precedenza per un contratto a tempo indeterminato, ma l’azienda sostiene di essere una start up e di far ruotare i dipendenti. Gli unici ad avere un indeterminato sono i più anziani che si sono trasferiti dall’altro magazzino. Per il resto si va avanti a termine".

Contratti e nuove assunzioni

Venti i lavoratori che hanno perso il posto e 15 le nuove assunzioni. "Ci hanno fatti sentire in colpa – prosegue Caito – dicendo che per colpa del nostro sciopero saranno costretti a lasciare a casa più di 5mila persone perché la merce non esce dal magazzino. Noi vogliamo difendere il nostro posto di lavoro, non abbiamo mai bloccato la merce in uscita".

Proteste per i diritti dei lavoratori

Già a febbraio i lavoratori avevano fatto sciopero denunciando una situazione molto pesante nel magazzino, dove il sindacato non sarebbe ben visto e mancherebbero i diritti, dai ticket alla tredicesima. "Ho cercato un altro posto ma sarebbe pagato 6 euro netti l’ora. Anche in Prefettura hanno commentato che si sta tornando alla schiavitù".