Pavia – Una fitta nebbia avvolge la città ma lascia intravedere uno piccolo scandalo di provincia. Nella più antica società remiera di Pavia e una delle più antiche d’Italia. Alla Canottieri Ticino, è stato infatti scoperto un gruppo whatsapp in cui alcuni soci si scambiavano messaggi volgari e insulti sulle ragazze. Le chat sono state recapitate in procura dove è stata aperta un’indagine su otto persone accusate di diffamazione.
A sporgere denuncia sono state tre giovani che frequentano il circolo tra i più esclusivi della città e che a loro volta sarebbero state denunciate per violazione della corrispondenza. I fatti risalgono alla fine di agosto, quando i messaggi sono venuti a galla.
Emergono le chat
Sarebbe stato uno del gruppo degli 8 uomini a far sapere della chat non condividendo lo spirito da caserma che veniva adottato tra gli amici. Ma tra le ipotesi c’è pure quella che il cellulare di uno dei partecipanti alla chat privata sia stato preso e i messaggi siano stati letti mentre il proprietario si era allontanato e aveva lasciato il telefono incustodito sul lettino a bordo piscina.
Da qui la denuncia per violazione della corrispondenza. Secondo altri, invece, la conversazione con tanto di foto che potrebbero anche essere state scattate in piscina, sarebbe stata fatta leggere. Una diatriba tutta interna a una parte della società, che gli appartenenti al circolo coinvolti, fedele al buon vecchio detto “i panni sporchi si lavano in famiglia”, avrebbero voluto risolvere in casa. Invece la storia è venuta a galla e in città non si parla d’altro.
Centinaio: “Si prendano provvedimenti”
“Sono socio della Canottieri Ticino – ha detto il vice presidente del Senato, il leghista Gian Marco Centinaio – e venire a sapere di chat sessiste tra i soci mi fa molto arrabbiare. La nostra è una società di persone per bene e ci dispiace che l’immagine della nostra realtà sia macchiata in questo modo. Spero solo che vengano presi i provvedimenti opportuni a livello societario, oltre a quelli giudiziari".
Omertosa rabbia
Le indagini sono appena iniziate, e i protagonisti non sono ancora stati ascoltati e, come si dice in queste occasioni, gli inquirenti sono al lavoro. Nel frattempo, una delle consorti degli uomini si è arrabbiata molto, ma non con il marito che forse non ha partecipato ai commenti. Si è arrabbiata con le tre ragazze: “Si fa, ma non si dice o si incassa e si tace”.
Di certo i tempi sono cambiati e ora non vengono più tollerate battute sessiste, anche nelle chat. "Solidarietà alle ragazze – ha detto l’ex consigliera comunale Irene Campari –. Quella solidarietà che avrebbe dovuto esprimere chiaramente il presidente".
Ipotesi espulsione
Il presidente Angelo Fortunato, in realtà si è detto rammaricato per tutta la vicenda e non ha aggiunto altro. “La faccenda doveva essere risolta internamente – ha commentato un altro socio –. Magari anche arrivando all’espulsione dei soggetti ma con diplomazia e il savoir faire che è elemento distintivo dell’associazione”. Invece in questo caso di diplomazia ce n’è stata poca e ora, come sempre accade, si spera solo che si faccia presto chiarezza.