
Casa di riposo, è salasso. Rette all’insù da novembre. Secondo ritocco nell’anno
Fondazione Benefattori Cremaschi, arrivano gli aumenti. Dal primo novembre, le tariffe delle rette subiranno un importante incremento. Per la degenza in Rsa si pagheranno 3,5 euro al giorno in più e si passerà da 65 a 68,5 euro. Oltre 100 euro in più al mese e con questo aumento la retta mensile sfonda il tetto dei 2.000 euro. La tariffa per la frequenza del centro diurno integrato aumenterà di 3 euro (90 euro mensili in più), portando il costo giornaliero da 27,50 a 30,50 euro. Gli aumenti, si legge nella lettera inviata ai residenti della Rsa (Kennedy e Casalbergo) e ai loro famigliari, si sono resi necessari per "fronteggiare condizioni economiche particolarmente sfavorevoli, determinate dalla crisi energetica, dal costante aumento dei costi delle materie prime e del costo del lavoro, ricarica incessanti e incomprimibili" che minano "la solidità economico finanziaria dell’ente e gli standard qualitativi del servizio". Gli incrementi di quest’anno si sommano a quelli deliberati negli scorsi anni e che dal 2019 a oggi, ovvero in 4 anni, hanno portato a un aumento di quasi 300 euro mensili delle rette Rsa. Una vera e propria stangata per quelle famiglie che già versano in situazione di difficoltà. E quest’anno siamo di fronte al secondo aumento: il primo, a gennaio, era stato di 4 euro al giorno e adesso, da novembre, il secondo da novembre per 3,5 euro al giorno. In un anno un ospite si troverà a pagare ben 2.737,5 euro in più. Immediate le reazioni politiche. Critiche alla presidente della Fondazione, Bianca Baruelli, da cinque anni al vertice del cda, dopo tre anni come vice, perché gli aumenti sono stati comunicati il giorno dopo l’audizione in Consiglio comunale, nel quale la Baruelli ha riferito di un bilancio in profondo rocco, di 965mila euro e con la speranza di ridurlo a 300mila euro per il prossimo anno.
Critiche da parte della Lega, per bocca del consigliere Andrea Bergamaschini, che ha chiesto le sue dimissioni, richiesta reiterata anche dal comitato Giustizia e verità, che ha ricordato i 140 morti (su 370 anziani ospitati) durante il Covid nelle due strutture della Fondazione. Dimissioni richieste anche da parte di Fratelli d’Italia che critica la conduzione della fondazione. Dal canto suo la presidente ha diramato un comunicato nel quale, in sintesi, si dice: "La Fondazione si è trovata a fronteggiare condizioni economiche particolarmente sfavorevoli e pertanto per poter mantenere gli standard qualitativi che caratterizzano i servizi erogati, si è reso necessario un adeguamento delle tariffe".