
Tre settimane di sciopero e un braccio di ferro molto duro per arrivare a un accordo che salva tutti...
Tre settimane di sciopero e un braccio di ferro molto duro per arrivare a un accordo che salva tutti i posti di lavoro. È stata raggiunta ieri sera in prefettura l’intesa tra i sindacati e la Dupon, azienda che produce cialde per gelati e occupa 33 persone, il 90% delle quali donne. L’incontro, iniziato alle 17, si è concluso dopo le 21, ma almeno non si è chiuso con l’ennesimo nulla di fatto che ha bloccato la produzione in un momento cardine della stagione. Macchine ferme e lavoratori in presidio fuori, impegnati in una strenua lotta. "Il posto di lavoro non si tocca" si legge sulla cancellata. L’azienda, per settimane, ha mostrato i muscoli, intenzionata a lasciare a casa i dipendenti con maggiore anzianità di servizio per affidarsi ai più giovani selezionati attraverso un’agenzia interinale. Alla base dello scontro il contratto: prima è stato offerto quello delle multiservizi meno vantaggioso, poi del settore alimentare industriale, ma con metà personale. Tra chi ha rischiato di ritrovarsi disoccupato ci sono donne vicine alla pensione e madri di quattro figli.
Intanto per le lavoratrici della Dupon, da tre settimane in presidio davanti alla fabbrica e tutte licenziate perché la ditta appaltatrice si è ritirata, è partita una raccolta fondi. Sulla piattaforma gofundme.com, il Sì Cobas ha chiesto un contributo che possa aiutare le madri con figli a carico e i lavoratori che non percepiscono lo stipendio non avendo un contratto. Ammonta a 5mila euro l’obiettivo per contribuire alle spese di chi, prima ha affrontato i ritardi nei pagamenti e il 7 marzo, alla vigilia della giornata internazionale della donna, ha ricevuto la lettera di licenziamento. Nove le donazioni arrivate, per 890mila euro. Una persona ha donato 250 euro, un’altra 100, qualcuno non ha potuto andare oltre i 20 euro. "Tutti insieme possiamo aiutarli" ha garantito il sindacato. M.M.