VIGEVANO (Pavia)
Gli accordi non sono stati rispettati e le scadenze sono imminenti. Il 30 giugno scadrà la prima rata per il pagamento del Tfr ai lavoratori che la Moreschi ha licenziato a conclusione della lunga vertenza degli scorsi mesi, mentre l’ultima tranche delle altre spettanze è attesa per il 15 luglio. Sulla questione i sindacati sono pronti a passare alle vie legali. Per loro gli accordi siglati il 2 maggio in Regione proprio negli ultimi giorni utili non sarebbero stati onorati: i sindacati valutano se ricorrere alle ingiunzioni di pagamento.
Filctem-Cgil di Pavia ha già dato mandato al proprio legale di contestare all’azienda, la cui proprietà da qualche anno è in mano a un fondo svizzero, l’inadempimento degli obblighi assunti con l’accordo sottoscritto a conclusione della procedura di licenziamento collettivo degli ultimi 57 operai rimasti in forza allo stabilimento di via Cararola, che a fine settembre sarà dismesso e ha già cambiato proprietà, anche se non è ancora chiaro quale attività ospiterà in futuro. I sindacati contestano all’azienda il continuo rinvio delle conciliazioni previste dall’accordo e il conseguente mancato pagamento delle retribuzioni maturate sino ad aprile.
In questi giorni, a fronte della richiesta ufficiale, i sindacati sono in attesa dei riscontri in assenza dei quali si agirà in giudizio. Sulla vicenda ha preso posizione Rifondazione Comunista che, per voce di Edoardo Casati, invita il sindacato a rivedere le modalità di mobilitazione pensando a una "vertenza territoriale, viste le problematiche che di recente hanno coinvolto a diverso titolo altre due grandi aziende, pensando di unire le lotte sapendo che quelle fabbrica per fabbrica sono destinate a fallire".
U.Z.