Cassolnovo (Pavia) - La prima preoccupazione dell’amministrazione comunale di Cassolnovo è quello di continuare a garantire il servizio di controllo del territorio. E proprio per questo ieri il sindaco Luigi Parolo ha preso contatti con il suo omologo vigevanese, Andrea Ceffa, con la polizia provinciale e con la polizia locale di Cilavegna, guidata da Luciano Legnazzi, oltre che con la Protezione civile che già ieri mattina si è occupata della vigilanza fuori dalle scuole.
Sono i primi effetti degli arresti della comandante Maria Grazia Pietrapertosa, 62 anni e del suo vice, Luigi Critelli, 46 anni, chiamati a rispondere dei reati di concussione continuata, falso in atto pubblico, indebita induzione a dare o promettere utilità e atti persecutori in danno di un collega.
Per il momento il primo cittadino cassolese, che ha confermato di avere "la massima fiducia nell’operato della magistratura", non ha assunto provvedimenti di sospensione dei due arrestati. Il problema è che il comando di Cassolnovo conta solo quattro 4 agenti, uno dei quali è in ferie e l’altro, quello finito suo malgrado nella vicenda, è stato trasferito da tempo a un altro incarico in Comune.
Occorre quindi un concreto supporto all’attività della polizia locale almeno sino a quando la situazione non sarà più chiara. Nel frattempo il primo cittadino ha convocato per oggi pomeriggio alle 18.30 la riunione straordinaria del consiglio comunale, che già lunedì era stata chiesta dalle forze di opposizione, per trattare l’argomento. Molti gli aspetti da chiarire a cominciare dal capire se l’accaduto sia stato un caso isolato o si sia già ripetuto in passato e l’ammontare delle multe "abbuonate" che hanno cagionato un danno all’ente locale che, per questo, ha chiesto la consulenza di un legale.
Il comandante Petrapertosa e il suo vice Crivelli sono accusati di comportamenti arbitrari in relazione al fermo di due ragazzi in sella a moto da cross, senza targa né assicurazione e dunque non utilizzabili sulla pubblica via, che anziché essere sequestrate sono state trattenute e successivamente restituite con l’indicazione ai proprietari, per evitare provvedimenti ufficiali e le multe ad essi legate, di venderle a soggetti da loro indicati a prezzi inferiori a quelli di mercato. In più comandante e vice avrebbero redatto una relazione, per il sindaco e il segretario comunale "aggiustata" per fornire una versione di comodo. Poi ci sono le multe annullate e le minacce al collega che non voleva adeguarsi.