
Tecla Bertarini è la figlia del titolare dell’azienda di Esino Lario proprietaria dei cavalli
Casei Gerola (Pavia), 27 aprile 2025 – Potrebbero essere nella zona di Casei Gerola due dei cavalli appartenenti al branco di 35 esemplari disperso nella zona al confine tra Lomellina e Piemonte a seguito dell’ondata di maltempo che nel weekend prima di Pasqua, in poche ore, ha fatto innalzare il livello delle acque prima del Sesia e poi del Po.
Il bilancio ad oggi è di 19 cavalli morti e gli altri dispersi su una superficie sempre più grande, per esplorare la quale anche i droni non possono fornire che un aiuto parziale. I cavalli appartengono a un’azienda di Esino Lario (Lecco) che li alleva per destinarli a piccole gare o al passeggio. Tecla Bertarini, figlia del titolare, è stata impegnata ancora per l’intero pomeriggio di ieri alla ricerca di due esemplari segnalati nelle campagne.

Nonostante siano passati diversi giorni le ricerche stanno continuando.
“Assolutamente. Anzi, da quando la nostra vicenda è diventata di pubblico dominio riceviamo segnalazioni di cittadini che vogliono darci una mano. Quella arrivata da Casei Gerola era piuttosto circostanziata e nel pomeriggio ci siamo precipitati nella zona. Le ricerche al momento non hanno dato esito ma non ci arrendiamo. Anche i barcaioli ci hanno assicurato che terranno d’occhio le sponde”.
Il rischio è che gli animali si siano addentrati nei boschi?
“Se sono ancora vivi è la soluzione più probabile. Abbiamo ritrovato, purtroppo morta, una giovane puledra. Ma non è escluso che gli altri si siano addentrati nella boscaglia dove trovarli è un vero problema”.
Nemmeno con l’utilizzo dei droni come nei giorni scorsi?
“Non è risolutivo. La boscaglia è così intricata che dall’alto, sia con i droni ma anche con gli elicotteri non si riesce a vedere il suolo. L’unica soluzione è quella di battere palmo a palmo i boschi sperando di intercettare i cavalli”.
I vostri animali erano in questa zona per la prima volta?
“Si, erano affidati a un’azienda agricola del luogo che, forse, si è fatta sorprendere delle conseguenze del maltempo ritardando l’intervento. Ma in questa fase le eventuali responsabilità, che avremo modo di chiarire più avanti, non sono la cosa che ci interessa.
Adesso è prioritario ritrovare i nostri cavalli, almeno quelli che in questi giorni sono riusciti a trovare il modo di sopravvivere. Non è soltanto una questione di natura economica, perché questa è la nostra attività, anzi direi che è comunque in subordine a quella affettiva. E per questa ragione siamo determinati a proseguire le ricerche sino a quando non li ritroveremo tutti, vivi o morti”.
La mandria stava svernando nella zona di confine tra Lombardia e Piemonte e sarebbe stata recuperata per tornare in allevamento entro maggio.