UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Cavalli dispersi in Lomellina, la proprietaria: “Non smetteremo di cercare i sopravvissuti

Gli animali appartengono ad un’azienda del lecchese. Svernavano in Lomellina e sono stati sorpresi dal maltempo: molti sono morti e altri fuggiti

Tecla Bertarini è la figlia del titolare dell’azienda di Esino Lario proprietaria dei cavalli

Tecla Bertarini è la figlia del titolare dell’azienda di Esino Lario proprietaria dei cavalli

Casei Gerola (Pavia), 27 aprile 2025  – Potrebbero essere nella zona di Casei Gerola due dei cavalli appartenenti al branco di 35 esemplari disperso nella zona al confine tra Lomellina e Piemonte a seguito dell’ondata di maltempo che nel weekend prima di Pasqua, in poche ore, ha fatto innalzare il livello delle acque prima del Sesia e poi del Po.

Il bilancio ad oggi è di 19 cavalli morti e gli altri dispersi su una superficie sempre più grande, per esplorare la quale anche i droni non possono fornire che un aiuto parziale. I cavalli appartengono a un’azienda di Esino Lario (Lecco) che li alleva per destinarli a piccole gare o al passeggio. Tecla Bertarini, figlia del titolare, è stata impegnata ancora per l’intero pomeriggio di ieri alla ricerca di due esemplari segnalati nelle campagne.

I cavalli di proprietà dell'azienda dell’azienda di Esino Lario, nel Lecchese
I cavalli di proprietà dell'azienda dell’azienda di Esino Lario, nel Lecchese

Nonostante siano passati diversi giorni le ricerche stanno continuando.

“Assolutamente. Anzi, da quando la nostra vicenda è diventata di pubblico dominio riceviamo segnalazioni di cittadini che vogliono darci una mano. Quella arrivata da Casei Gerola era piuttosto circostanziata e nel pomeriggio ci siamo precipitati nella zona. Le ricerche al momento non hanno dato esito ma non ci arrendiamo. Anche i barcaioli ci hanno assicurato che terranno d’occhio le sponde”.

Il rischio è che gli animali si siano addentrati nei boschi?

“Se sono ancora vivi è la soluzione più probabile. Abbiamo ritrovato, purtroppo morta, una giovane puledra. Ma non è escluso che gli altri si siano addentrati nella boscaglia dove trovarli è un vero problema”.

Nemmeno con l’utilizzo dei droni come nei giorni scorsi?

“Non è risolutivo. La boscaglia è così intricata che dall’alto, sia con i droni ma anche con gli elicotteri non si riesce a vedere il suolo. L’unica soluzione è quella di battere palmo a palmo i boschi sperando di intercettare i cavalli”.

I vostri animali erano in questa zona per la prima volta?

“Si, erano affidati a un’azienda agricola del luogo che, forse, si è fatta sorprendere delle conseguenze del maltempo ritardando l’intervento. Ma in questa fase le eventuali responsabilità, che avremo modo di chiarire più avanti, non sono la cosa che ci interessa.

Adesso è prioritario ritrovare i nostri cavalli, almeno quelli che in questi giorni sono riusciti a trovare il modo di sopravvivere. Non è soltanto una questione di natura economica, perché questa è la nostra attività, anzi direi che è comunque in subordine a quella affettiva. E per questa ragione siamo determinati a proseguire le ricerche sino a quando non li ritroveremo tutti, vivi o morti”.

La mandria stava svernando nella zona di confine tra Lombardia e Piemonte e sarebbe stata recuperata per tornare in allevamento entro maggio.