
Protesta davanti all'hub di Vidigulfo
Vidigulfo (Pavia), 14 aprile 2025 – “Grazie alla determinazione della maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori del sito Poste italiane logistics di Vidigulfo, hanno trionfato la legalità, il rispetto delle persone e la libera scelta, contro l’illegalità, l’arroganza, la presunzione e la violenza”.
Il segretario generale di Filt-Cgil Pavia Sergio Antonini e il segretario organizzativo Vincenzo Agrillo, al termine dell’incontro che si è tenuto in Prefettura hanno espresso soddisfazione. “Sono state ascoltate le istanze della maggioranza di lavoratrici e lavoratori – hanno aggiunto - che, ormai stanchi di atteggiamenti aggressivi, offensivi e intimidatori messi in atto da alcuni soggetti, hanno richiesto un intervento deciso per mettere fine a tutto ciò. La Prefettura ha disposto l’allontanamento di queste persone, che nulla hanno a che fare con il sindacato autentico, con il rispetto tra colleghi e con i valori del lavoro. Si è così ristabilito un clima di normalità e corrette relazioni nel sito, con la ripresa delle attività in un contesto che ci auguriamo possa tornare ad essere finalmente sereno”.
Il clima, all’interno del centro distribuzione, sarebbe peggiorato quando l’azienda appaltatrice, Metra, subentrata il 1° marzo avrebbe collocato nei ruoli di responsabilità degli operatori arrivati da fuori, minacciando il licenziamento per alcuni iscritti al Sì Cobas. “Hanno detto di aver bisogno di 140 persone e non delle 200 che attualmente operano – ha sottolineato il Sì Cobas -, allora perché hanno fatto arrivare altri lavoratori? E’ chiaro che il sindacato infastidisce e lo si vuole mettere alla porta”. Da una settimana quindi l’attività è bloccata e Metra ha fatto sapere di voler ricorrere alla cassa integrazione, ma oggi la procedura è stata ritirata e non verrà attivata.
La vertenza intanto riprenderà. Domani in prefettura si terrà un nuovo incontro per discutere delle 4 sospensioni e di tutte le varie problematiche presentate. Al tavolo ci saranno soltanto Metra e il Sì Cobas, non gli altri sindacati.