
Canottieri Ticino (Torres)
Pavia - Un avvocato, un manager, un imprenditore e per non farsi mancare nulla pure un politico locale "di primo piano", come spiega, al riparo dell’anonimato, come tutti in questi giorni, un’iscritta della Canottieri Ticino, il prestigioso club pavese scosso dalla bufera innescata dalla chat sessista di otto soci (sinora rimasti impuniti) vicini al mondo del tennis locale.
Ufficialmente i nomi degli otto cinquantenni denunciati da tre ragazze di vent’anni – perché si sarebbero scambiati fotografie rubate alle giovani, condite con insulti, apprezzamenti sul miglior lato b, ma anche pettegolezzi su presunte relazioni e scommesse su future conquiste – restano top-secret. La società d’altronde continua a restare in silenzio in attesa di eventuali sviluppi giudiziari, ma in città non si parla d’altro e gli oltre duemila soci della Canottieri un’idea se la sarebbero fatta: c’è persino chi, tra piscine e pergolati, è sicuro d’aver visto il gruppo frequentare il circolo finché ci sono state belle giornate senza alcun pentimento per il comportamento adottato.
Da quando è uscita la notizia, invece, nessuno sa come il gruppetto di cinquantenni abbia reagito, salvo la certezza che a loro volta hanno sporto denuncia nei confronti delle tre giovani perché una di loro avrebbe sbirciato lo schermo di un cellulare lasciato incustodito su un lettino e avrebbe così scoperto lo scambio di conversazioni, insulti, foto hot e commenti più che espliciti. Secondo un’altra versione, invece, sarebbe stato un “pentito“ della chat a raccontare tutto alla moglie.
Il cerchio, comunque stiano le cose, si sta stringendo attorno agli autori di questi commenti che potrebbero tutti appartenere al gruppo del tennis: non a caso ‘Tennis italiano’, la rivista di settore più antica del mondo, ieri ha ripreso la notizia. E non è l’unica ad averlo fatto. D’altra parte la Canottieri Ticino è un circolo prestigioso, fondato nel lontano 1873, capace di sfornare diversi campioni: "È un peccato gettare fango su una realtà storica e tanto prestigiosa", si lascia scappare un socio.
“Questi cinquantenni saranno anche squallidi - ha commentato invece Niccolò Fraschini, vulcanico consigliere comunale di Pavia Prima, civica di centrodestra che appoggia la giunta Fracassi -, ma è allucinante che rischino la galera e la reputazione per aver creato una chat privata becera. È qualche anno che è scattata la caccia all’uomo bianco eterosessuale e benestante. Ormai se sei bianco e ti piacciono le donne vieni subito visto come un potenziale mostro. Questo clima infame deve finire. Non è certo un comportamento onorevole fotografare un particolare anatomico femminile di soppiatto e commentarlo privatamente con gli amici, ma non mi risulta costituisca un reato. Stiamo criminalizzando ciò che era del tutto normale fino a pochi anni fa". Sinora, tra gli otto uomini denunciati e le tre giovani contro-denunciate, l’unica testa a rotolare, nell’autunno scorso – anche se non è del tutto chiaro il motivo – è stata quella di un consigliere della Canottieri che comunque ha già presentato ricorso contro l’espulsione.
"Se il reato ipotizzato è diffamazione - ipotizza l’avvocato Marco Dagradi, che non difende nessuno dei coinvolti -, è possibile che i protagonisti debbano sborsare un po’ di soldi per il danno arrecato e per indurre le querelanti a rimettere la querela". Chissà se davvero basterà questo per far placare la più violenta bufera che il Ticino abbia mai vissuto.