MANUELA MARZIANI
Cronaca

Cimici nel dormitorio Caritas di Pavia, inutili 6 disinfestazioni: “Problema strutturale”

Bonifiche e tinteggiature non bastano, si dovrebbe intervenire sui muri. L’apertura di una nuova struttura risolverebbe il problema, ma serve tempo

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Il dormitorio della Caritas di Pavia

Pavia - “Non si riesce a dormire, il dormitorio è pieno di cimici”. A lanciare l’allarme è un ospite della struttura della Caritas di via Berardino da Feltre a Pavia, che apre le porte tutti i giorni dalle 19,30 alle 22 per accogliere le persone senza fissa dimora e in difficoltà. Nel corso del 2023 sono state 62 le richieste di ospitalità e 40 quelle accolte.

Ma il problema delle cimici da letto sussiste e affligge la struttura. “Per combatterlo – dice Nicolò Salvemini, referente area grave marginalità della Caritas – a partire da settembre 2024, sono stati effettuati 6 interventi di disinfestazione (il 6 e l’11 settembre, il 18 ottobre, l’8, il 14 e il 21 novembre). Agli ospiti abbiamo fatto sempre presente questo problema e abbiamo chiesto loro di segnalarcene la presenza. Attualmente, dopo la disinfestazione del 21 novembre, abbiamo segnalazioni provenienti da una sola camera. Gli operatori che hanno effettuato la disinfestazione ci hanno fatto presente che, secondo la loro esperienza, il problema delle cimici è soprattutto ‘strutturale’ e che senza ‘aprire i muri’ diventa per loro difficile risolvere il problema alla base”.

Sono 25 le stanze della struttura. “Negli ultimi tempi grazie a un donatore, abbiamo rifatto completamente i 14 bagni – aggiunge il direttore della Caritas, don Franco Tassone che da due anni occupa quella posizione – e ridipinto più volte le stanze. Per la disinfestazione dalla cimici abbiamo messo a bilancio 5mila euro. Si potrebbe fare anche di più, ma non abbiamo mai rifiutato un ricovero. Anzi, il 20% di chi è passato dal dormitorio, grazie anche all’8 per mille ha potuto poi usufruire dell’housing sociale e iniziare un’esperienza lavorativa”. Due custodi e un educatore si occupano degli ospiti come fa Sadi che lavora come custode da alcuni mesi: “Proviamo a fare del nostro meglio per gli ospiti – ammette –, ascoltiamo le loro esigenze e li aiutiamo a lavare i loro vestiti, a riscaldare la cena o a preparare la colazione che offriamo prima di lasciarli uscire alle 8”. Eppure non tutti sono contenti: “Abbiamo provato a parlare del problema delle cimici ma poi ci mandano via” sostengono gli ospiti che si dicono esasperati. “Nessuno è mai stato allontanato per le cimici - replica Salvemini -. Da settembre abbiamo dimesso solo due ospiti, uno per fine progetto e uno per essersi presentato, in più occasioni, sotto effetto di sostanze, che è espressamente vietato dal nostro regolamento interno”.

Una soluzione potrebbe arrivare dal nuovo dormitorio. “Abbiamo costituito una fondazione – conclude don Franco – per realizzare la struttura e rispondere a bisogni nuovi che arrivano dai nuclei familiari. Ci sarà, ma i tempi non saranno brevi”.