REDAZIONE PAVIA

Il caso Vigevano e la congiura di Sant’Andrea: perché Angelo Ciocca (Lega) ha querelato Luca Battista, uomo di estrema destra

L’ex eurodeputato è indagato nell’inchiesta sulla presunta corruzione nell’ex amministazione di Vigevano. La denuncia per calunnia in riposta all’accusa di tentata istigazione alla corruzione

L'ex eurodeputato Angelo Ciocca e l'esponente di estrema destra Luca Battisti

L'ex eurodeputato Angelo Ciocca e l'esponente di estrema destra Luca Battisti

Pavia – Angelo Ciocca grida alla macchina del fango. L’esponente di spicco della Lega, nonché ex eurodeputato, ha querelato per calunnia Luca Battista, esponente dell’estrema destra di Pavia. Ciocca è attualmente indagato nell’inchiesta sulla presunta corruzione dell’ex amministrazione di Vigevano che ha portato, lo scorso novembre, all’arresto dell’ex sindaco Andrea Ceffa.

La congiura di Sant’Andrea

Il leghista avrebbe orchestrato insieme ad altri la cosiddetta “congiura di Sant’Andrea” per cercare di far cadere la giunta di centrodestra a Vigevano. Con lui anche Alberto Righini, 51 anni, presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili. Sarebbero stati autori di una “proposta corruttiva”.

La controaccusa

Ciocca ha deciso di querelare Battista perché quest’ultimo lo ha accusato di tentata istigazione alla corruzione, basandosi – questa è la difesa dell’ex eurodeputato “su dichiarazioni contraddittorie, prive di riscontri e chiaramente strumentali”.

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“Le accuse di Battista nei miei confronti si basano esclusivamente sulla sua parola, senza alcun riscontro oggettivo”, ha detto Ciocca. L’esponente di estrema destra, aggiunge il leghista, “ha riportato un colloquio di pochi minuti con tesi fantasiose e accuse infondate. La realtà è ben diversa: aveva mire di candidature a consigliere regionale per la sua compagna, tuttavia ho da subito riferito che nel partito di cui sono esponente non sarebbe stato possibile per imprescindibili vincoli statutari”.

Per Ciocca non c’è “nessuna prova concreta: nessun testimone, nessun pagamento, nessun mandante, nessun messaggio o telefonata sospetta. I miei telefoni sono stati consegnati da tempo e sono stati analizzati anche i messaggi del periodo in cui ero eurodeputato: non vi è un solo rigo che valorizzi la tesi di Battista”.

Richiesta di risarcimento

L’ex eurodeputato ha chiesto alla Procura di avviare immediatamente un procedimento per calunnia nei confronti di Battista. Oltre all’indagine, il deputato ha annunciato l’intenzione di chiedere un risarcimento danni per la sua immagine pubblica, danneggiata da un’accusa che definisce “strumentale e infondata”.