Voghera (Pavia) – Un altro circo con animali a Voghera. Torna a infiammarsi la polemica in città, già esplosa a novembre in occasione di un altro spettacolo itinerante con animali esotici, che aveva portato la sezione locale dell’Enpa a lanciare una petizione online che ha raccolto a oggi oltre 33mila e 700 firme. Anche stavolta la location dei tendoni è piazzale Fermi, dove alcuni passanti hanno fotografato due cammelli. Un’immagine rilanciata dall’Enpa sui propri social: “Sono stupita che a distanza di così poco tempo sia stato dato il permesso a un altro circo con animali”, commenta Maria Grazia Centelli, responsabile Enpa di Voghera, ricordando la raccolta firme con cui “i cittadini hanno detto che non sono d’accordo”. Centelli ha spiegato che il circo con animali “non è educativo, gli animali vengono sfruttati e fanno una vita terribile. Sono senza parole e avvilita da questa scelta”. “La città ha manifestato il suo dissenso – aggiunge – a questo tipo di spettacolo. Anche centri più piccoli hanno fatto regolamenti comunali per non fare posizionare le tende dei circhi con animali”.
“Al pubblico che lo apprezza e alle associazioni che protestano – commenta la sindaca Paola Garlaschelli – ho già espresso nei mesi scorsi il mio convincimento personale e il necessario approccio di un ente locale subordinato alle leggi nazionali. A livello personale, condivido le motivazioni di chi si oppone all’uso degli animali nei circhi e di chi si batte contro ogni forma di abuso o maltrattamento sugli animali”. Garlaschelli riferisce di credere “fermamente che gli animali esotici debbano vivere nel loro habitat naturale e che sia necessario un cambiamento culturale che superi l’utilizzo degli animali per finalità di intrattenimento. Tuttavia come amministratore pubblico, il mio operato deve necessariamente rispettare i limiti delle leggi vigenti che regolano le attività sul territorio comunale”.
“Le normative nazionali e regionali attualmente in vigore non consentono agli enti locali di vietare la presenza di circhi con animali basandosi esclusivamente su motivazioni etiche o sul benessere degli stessi – aggiunge –. Se vietassimo i circhi, oggi, potremmo essere portati in causa, soccombere con annessi risarcimenti, spese legali e oneri a carico dei cittadini contribuenti, essendo un’amministrazione pubblica tenuta a rispettare la legge italiana”. A tal proposito, a livello nazionale “un progetto di legge è attualmente in discussione a livello nazionale e ritengo che il futuro debba essere orientato verso una revisione normativa in grado di allineare le leggi alla crescente sensibilità sociale verso il benessere degli animali”.