
Coltellate e morte nel locale. Uccise il rivale, vent’anni di carcere
Vent’anni di galera. Sarebbero stati trenta, ma il rito abbreviato dà la certezza di uno sconto di pena di un terzo. Sarebbero stati di più se fosse stata riconosciuta la premeditazione, circostanza esclusa dal pubblico ministero Andrea Figoni che, peraltro, all’ingresso in aula ieri mattina ha dovuto rettificare quanto chiesto nell’udienza della scorsa settimana. Il Pm ha detto di aver sbagliato i conti e che la sua richiesta di pena passava da 24 a 20 anni. Forse non aveva tenuto conto del rito che offre lo sconto. Se davvero avesse chiesto 24 anni, la pena base sarebbe stata di 36 anni, piuttosto inconsueta e difficile da giustificare. Quindi Mauro Mutigli, 38 anni, è colpevole dell’assassinio di Gianni Senatore, 40 anni, saldatore e di aver cercato di ammazzare anche Andrea Ferrari, 34 anni, delitti avvenuti la sera del 10 agosto dello scorso anno, durante la festa del borgo e giorno del compleanno di Erica Vecchia, compagna di Senatore. L’udienza di ieri si è conclusa abbastanza rapidamente, con il giudice unico di questo processo, Pierpaolo Beluzzi conclusosi in due sole udienze, che si è ritirato e in tempi brevi è tornato in aula per leggere la sua sentenza e comunicare che entro due mesi la depositerà.
Molto probabile che i difensori di Mutigli, presente in aula alla lettura del dispositivo, Consuelo Beber e Marco Soldi, presenteranno ricorso in appello. Durante le loro requisitorie hanno chiesto di assolvere Mutigli o, al massimo di riconoscere il delitto preterintenzionale. Soddisfatto invece l’avvocato che difendeva gli interessi dei genitori e dei fratelli di Gianni Senatore: "A papà Francesco e mamma Emilia andranno 40mila euro, mentre ai tre fratelli, Gaetano, Sonia e Barbara, 20mila. Infine, 9mila euro sono per Andrea Ferrari. Vero è che Mutigli è nulla tenente, ma in casi di delitti efferati lo stato interviene risarcendo le vittime, là dove il responsabile non abbia di che provvedere. Stiamo verificando la possibilità di chiamare in causa il Comune di Castelleone per responsabilità civile: quella sera durante la prima lite tra Senatore, Ferrari e Mutigli intervennero due agenti della polizia locale che, una volta separati i contendenti, se ne andarono".