MANUELA MARZIANI
Cronaca

Controlli anti caporalato. Lavoro illegale: denunce

Emergono sei persone non in regola con le normativa sulla sicurezza e undici dipendenti in nero. Cinque titolari di aziende agricole nei guai.

I controlli nelle attività agricole sono stati avviati dal mese di agosto

I controlli nelle attività agricole sono stati avviati dal mese di agosto

Undici lavoratori completamente “in nero“ impiegati senza un contratto, sei persone non in regola con le normativa sulla sicurezza e cinque titolari di aziende agricole denunciati in stato di libertà. E’ questo il primo bilancio di una serie di controlli anti-caporalato avviati dallo scorso agosto, nel quadro di una campagna nazionale promossa dal comando generale dell’Arma dei carabinieri. Con il termine "caporalato" si fa riferimento a una forma illegale di intermediazione, reclutamento e organizzazione della manodopera. E’ un meccanismo che si insinua tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto quando si parla di soggetti vulnerabili come migranti, donne e minori e si traduce spesso in violazione dei diritti umani e dei diritti fondamentali sul lavoro. Inoltre può essere definito "caporalato" anche far lavorare uno straniero senza contratto, significa non solo risparmiare sui contributi e sugli stipendi, ma anche condannarlo a non poter mai emergere dalla situazione di irregolarità e ad essere praticamente inesistente. Lo sfruttamento della manodopera a basso costo in agricoltura è prassi diffusa non solo al Sud in cui si sono avuti casi eclatanti, ma anche in Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia. Un sistema che è piuttosto diffuso soprattutto nei momenti del raccolto come in questi mesi. Per questo, non a caso, le verifiche straordinarie sono state finalizzate al contrasto del fenomeno con il quale nelle aziende agricole vengono impiegati dei lavoratori senza alcun alcun tipo di contratto.

A finire sotto i raggi x sono state le imprese del settore risicolo della Lomellina e quelle vitivinicole dell’Oltrepò Pavese in cui da poco è partita la vendemmia. Queste aziende sono state esaminate dai militari delle Compagnie di Pavia, Stradella, Vigevano e Voghera, insieme al personale del nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Pavia. Complessivamente sono state trentasei le posizioni passate al setaccio. Al termine degli accertamenti, sono state denunciate in stato di libertà cinque persone, titolari di altrettante aziende agricole e sono state elevate sanzioni amministrative per un importo di circa 140mila euro. Oltre all’agricoltura anche il settore della ristorazione è uno degli ambiti in cui sono molti i lavoratori “in nero“, sottopagati o retribuiti con notevole ritardo, due o tre mesi dopo.