Pavia, 30 marzo 2020 - Nella regione taliana in cui si registra il maggior numero di contagiati e di vittime a causa della pandemia (ieri i positivi sono diventati 41.007, 1.592 in più del giorno precedente e i morti 6.360, con un aumento di 416 in 24 ore), c’è una felice eccezione: un paese che non sa neppure che cosa sia il coronavirus. Si tratta di Ferrera Erbognone, piccolo centro in provincia di Pavia che conta poco più di 1.000 abitanti e che sta per diventare un caso da sottoporre all’analisi scientifica degli esperti, per verificare se nel sangue dei residenti di questa fetta di territorio lombardo vi siano anticorpi in grado di contrastare efficacemente la malattia.
"Riteniamo utile un approfondimento – spiega il sindaco Giovanni Fassina, che oltre ad amministrare il Comune è un medico legale – e questo lavoro potrebbe validare una metodica". Perciò, in accordo con l’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Mondino, di Pavia, è stato steso un progetto scientifico che parte dalla raccolta e dalla mappatura di campioni di sangue dei cittadini, da effettuarsi con un semplice prelievo. "Abbiamo chiesto alla cittadinanza di cominciare a prenotarsi per sapere quante persone fossero interessate a partecipare – aggiunge il primo cittadino – e in una sola mattinata abbiamo avuto oltre 150 prenotazioni, alcune anche da intere famiglie. L’obiettivo di 1.000 campioni perché lo studio potesse avere una validità scientifica e statistica, quindi, è raggiungibile". Il progetto approvato e finanziato dall’amministrazione comunale di Ferrera Erbognone è in attesa del via libera della Regione.
E il sindaco Fassina, in attesa di conoscere se la comunità che amministra è geneticamente particolare, si dice convinto di un’altra peculiarità dei suoi concittadini: "Il nostro 0 casi avrebbe comunque una spiegazione: la nostra popolazione è stata estremamente ligia nel rispettare le ordinanze a tutela della salute pubblica". In ogni caso Ferrera Erbognone potrebbe essere un laboratorio interessante e utile nella lotta al virus. Per questo è stata richiesta una consulenza indipendente alla Fondazione Mondino di Pavia per "l’analisi tecnico-scientifica dei risultati dello screening condotto da un laboratorio esterno idoneo all’impiego della metodica per la determinazione di anticorpi anti-Sars-Cov-2" spiegano dall’istituto pavese in una nota. Gli anticorpi segnalano l’avvenuto contatto dell’organismo col virus. "Tale iniziativa – sottolinea però il Mondino – non può assumere alcun significato diagnostico o prognostico, onde evitare di generare falsi miti e infondate aspettative nella popolazione".
"L’obiettivo per noi – dice il primo cittadino – è mettere a punto una metodica per sapere se l’anticorpo è sufficiente per dire se una popolazione è immune. Io sono convinto che molte persone abbiano sviluppato l’infezione in forma asintomatica. Potremmo stabilire in che percentuale la popolazione è immune". A Robbio, un altro Comune pavese di circa 6mila abitanti, si pensa a un’analisi di massa per verificare quanti siano i positivi al virus. All’esame si sono già sottoposte alcune decine di persone e il 29% è risultato positivo al Covid-19. Eppure, in una provincia in cui sono più di 1.800 i contagiati, ci sono ben 42 Comuni ’Covid free’. In questi centri, tutti di piccole dimensioni e sparsi dall’Oltrepo alla Lomellina, il virus non è arrivato. Si è fermato prima, e sarebbe utile capire il perchè.