Vigevano (Pavia), 21 dicembre 2024 – A poche ore dal pronunciamento del Tribunale del Riesame di Milano che ha negato la revoca degli arresti domiciliari al sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, arriva un nuovo provvedimento nell’ambito dell’indagini che ha sconvolto palazzo comunale. I carabinieri di Pavia, nel quadro dell’attività investigativa in materia di reati contro la pubblica amministrazione, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare di divieti di esercitare l’attività imprenditoriale e di esercitare uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per la durata di 12 mesi nei confronti dell’imprenditore edile Alberto Righini, 51 anni, amministratore unico della Vicos, ex presidente provinciale e attuale vice presidente regionale dell’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili.
L’accusa
Secondo l’accusa Righini, attraverso l’ex-eurodeputato leghista Angelo Ciocca, avrebbe messo a disposizione la somma di 15mila euro per “convincere” la consigliera di maggioranza Emma Stepan ad unirsi alla cosiddetta “congiura di Sant’Andrea” con la quale, nel novembre di due anni fa, si era tentato di far saltare l’amministrazione Ceffa senza tuttavia riuscirci a causa del dietro-front di un consigliere di Fratelli d’Italia il cui atto di dimissione, revocato mediate Pec, era poi misteriosamente sparito.
Sviluppi futuri
Proprio a seguito di quell’“attacco”, sempre secondo l’accusa, il sindaco Ceffa avrebbe fatto in modo di far ottenere alla consigliere della lista di maggioranza “Vigevano Riparte”, Roberta Giacometti, attualmente ai domiciliari,una consulenza da 6 mila euro con l’obiettivo di assicurarsi il suo voto. Le indagini sulla vicenda sono ancora in corso e si prevede che proseguano nelle prossime settimane.