
La Finanza davanti al municipio di San Genesio
Corruzione, induzione indebita, peculato e stalking: per queste accuse la procura di Pavia ha presentato una richiesta di giudizio immediato per quattro persone indagate nell’ambito dell’indagine Clean 2. La richiesta riguarda Antonio Scoppetta, carabiniere forestale di 50 anni, Maurizio Pappalardo, militare in congedo e già comandante del nucleo informativo del comando provinciale di Pavia di 61, Daniele Ziri, brigadiere 52enne del Nucleo ispettorato del lavoro e l’imprenditore Carlo Primo Boiocchi di 51 anni. Secondo la procura dalle imputazioni è emerso che Antonio Scoppetta, all’epoca dei fatti in servizio all’aliquota carabinieri della procura di Pavia, avrebbe ricevuto da Maurizio Pappalardo, in una moltitudine di occasioni, favori, denaro, prenotazioni alberghiere, in cambio di atti contrari ai propri doveri quali informazioni sui procedimenti in corso, redazione di atti in modo compiacente, giungendo addirittura a indirizzare una attività di indagine in modo da nuocere alla ex fidanzata di Pappalardo, che aveva deciso di interrompere la relazione. È in questo contesto che sarebbe maturato lo stalking, attuato da Pappalardo anche con l’aiuto di Scoppetta che sarebbe stato disponibile a sgonfiare le gomme del veicolo in uso alla donna. I due sarebbero giunti addirittura ad impiegare altri militari in attività di controllo della ragazza.
Maurizio Pappalardo è poi imputato anche per plurime ipotesi di peculato poiché sarebbe risultato un uso reiterato dei veicoli di servizio del Nucleo informativo per motivi personali. Infine, nell’inchiesta rientra la vicenda della villa acquistata da Antonio Scoppetta a 320mila euro, un prezzo dimezzato rispetto a quello di mercato, inducendo, nell’ipotesi investigativa, l’imprenditore Boiocchi ad accettare condizioni economiche svantaggiose in cambio di un "cordone sanitario" sui controlli del cantiere, garantito dallo stesso Scoppetta e dal brigadiere del Nil Ziri. "La richiesta di rito immediato – si legge in una nota diramata dal procuratore Fabio Napoleone – consente di accelerare i tempi del processo nel caso in cui gli imputati siano detenuti e o la prova sia evidente". Per alcuni dei fatti che vengono contestati Maurizio Pappalardo e Antonio Scoppetta sono sottoposti rispettivamente agli arresti domiciliari e alla custodia cautelare in carcere. Il ruolo dei due militari è considerato centrale nell’inchiesta Clean II. Secondo le accuse, avrebbero pure favorito diversi imprenditori avvisandoli dell’arrivo dei controlli nei cantieri o nei ristoranti. In alcuni casi vengono contestate le riduzioni di alcune sanzioni amministrative, in cambio di denaro, visite mediche o cene pagate. Nei confronti di Ziri e Boiocchi, invece, la richiesta di giudizio immediato si basa sull’evidenza delle prove raccolte anche all’ambito dell’incidente probatorio in cui è stato esaminato il coimputato, Carlo Primo Boiocchi. Un mese fa l’imprenditore è stato ascoltato dai giudici e ha parlato di "pressioni psicologiche che lo avrebbero costretto a svendere la villa". Tra le pressioni psicologiche ci sarebbe stata la relazione tra Scoppetta e Ziri, che con il suo ruolo avrebbe condizionato i controlli nei cantieri.