
Inchiesta “Clean 2“, il tribunale di Pavia accoglie la richiesta della Procura. Giudizio immediato per il forestale Scoppetta, l’ex comandante Pappalardo e il brigadiere Ziri. .
Il tribunale di Pavia ha autorizzato il giudizio immediato per il carabiniere forestale Antonio Scoppetta, il militare in congedo ed ex comandante del Nucleo informativo Maurizio Pappalardo (nella foto), il brigadiere del Nucleo ispettorato del lavoro dei carabinieri Daniele Ziri e l’imprenditore edile di San Genesio Carlo Primo Boiocchi. Si terrà il 12 giugno l’udienza nell’ambito dell’indagine Clean 2. Capi d’imputazione: corruzione, induzione indebita, peculato e stalking.
Secondo la procura Scoppetta, 50 anni (all’epoca dei fatti in servizio all’aliquota carabinieri della procura di Pavia e oggi rinchiuso nel carcere di San Vittore) avrebbe ricevuto da Pappalardo, 61 anni, favori, denaro, prenotazioni alberghiere, farmaci in cambio di atti contrari ai propri doveri, quali informazioni sui procedimenti in corso, redazioni di atti in modo compiacente, giungendo pure a indirizzare un’attività di indagine in modo da nuocere all’ex fidanzata di Pappalardo.
Sarebbe così maturato lo stalking, attuato da Pappalardo anche con l’aiuto di Scoppetta, quando la donna aveva deciso di interrompere la relazione. I due avrebbero impiegato altri militari in attività di controllo della ragazza, le avrebbero sgonfiato le gomme dell’auto e avrebbero scritto una lettera anonima pur di compromettere il nuovo rapporto che la donna aveva intrapreso con un altro uomo.
Inoltre, come sottolinea la nota firmata dal procuratore Fabio Napoleone, Pappalardo è imputato per peculato, per "un uso reiterato dei veicoli del nucleo informativo per motivi personali".
Da affrontare poi la vicenda della villa di via Vittorio Veneto a San Genesio che Scoppetta avrebbe acquistato da Boiocchi a un prezzo dimezzato (320mila euro). Il forestale avrebbe occupato gratuitamente l’abitazione senza aver sottoscritto il contratto, né versato caparra o ottenuto il mutuo. L’imprenditore sarebbe stato costretto ad accettare, così Ziri, non avrebbe fatto controllare il cantiere.