In un mondo di streaming l’obiettivo è restituire alla generazione Z la possibilità di ascoltare concerti dal vivo, suonare su un palco, bersi una birra e scambiare quattro chiacchiere mentre si ascolta un musicista che sperimenta. Un sogno per molti ragazzi che a Pavia non hanno più luoghi dove sentire musica dal vivo. Per questo da Daniela Bonanni, fondatrice di Spaziomusica, maestra in pensione e oggi “agitatrice culturale“ parte una nuova crociata: #sosclubmusicalive.
"La proposta è semplice – spiega Bonanni – Una raccolta di testi, immagini, brevi video per raccontare la storia del nostro club del cuore e dei tanti club di musica live che per molti di noi musicisti, gestori o semplici appassionati sono stati o continuano a essere “casa“. So bene che i tempi sono durissimi. So bene che altre sono le mode, i luoghi, le modalità di fare e ascoltare musica. Non voglio però arrendermi all’idea che non ci sia più speranza e che le nuove generazioni siano private della possibilità di sperimentare quell’atmosfera di condivisione e crescita collettiva che solo la dimensione del club riesce a farti vivere".
In questi giorni la fondatrice di Spaziomusica sta distribuendo a Pavia i “pizzini“ (come li chiama lei) per chiedere di riprendere dal cassetto dei ricordi quello che riguarda il proprio club del cuore. "Spaziomusica – racconta Simone Chiricosta – era un piccolo spazio nel mondo che conteneva il mondo stesso". Potevi viaggiare restando a Pavia, pagavi il biglietto e partivi ogni volta verso una destinazione nuova. Forse avrebbe potuto chiamarsi anche “Spaziosogni“ perché era un sogno arrivare ad Harlem col suo gospel, a Chicago col blues, a New Orleans con il jazz e in Francia col Manouche. Insomma, “Around the world“ dietro l’angolo di casa".
Con la chiusura di Spaziomusica nel 2020, Pavia ha perso un punto di riferimento per intere generazioni. Da quel palco di via Faruffini in 34 anni di attività sono passati quasi tutti i nomi più noti del panorama musicale, poi a causa di un problema edilizio il locale ha chiuso i battenti. In alternativa alcuni bar hanno provato a organizzare concerti, talvolta con non poche difficoltà.
"Non solo Pavia non ha più un club musicale – aggiunge Bonanni – A Milano la Salumeria della musica, dove sono passati centinaia di artisti, è abbandonata da 7 anni. In Inghilterra nel 2023 hanno chiuso oltre 120 club ma i Coldplay devolveranno il 10% degli incassi dei loro concerti inglesi del prossimo agosto per sostenere i piccoli live club underground e indipendenti, soprattutto quelli che supportano gli artisti emergenti".
Una difficoltà generalizzata, quindi. "Non mi rassegno a pensare che i ventenni di oggi non possano sperimentare un modello di aggregazione – conclude Daniela Bonanni – La musica live non è considerata dai giovani. Ma se non la sentono, come possono appassionarsi?".