UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Danni ai negozi e minacce: "Non aprire altri locali"

Il titolare di alcune rivendite di kebap vittima di violenze ed estorsione. Misure cautelari nei confronti di quattro turchi, due albanesi e un italiano.

Danni ai negozi e minacce: "Non aprire altri locali"

La vetrina rotta colpita dai proiettili a Sannazzaro Le altre attività erano a Garlasco e Vigevano tutte finite nel mirino dei concorrenti

GARLASCO (Pavia)

Non volevano che aprisse le sue attività commerciali che, inevitabilmente, sarebbero state in concorrenza con le loro. Così lo hanno ripetutamente minacciato e poi fatto segno di danneggiamenti, servendosi di esecutori materiali. Minacce poi estese agli operai che stavano occupandosi della ristrutturazione dell’attività, che avrebbe dovuto aprire a breve, e al personale di un altro locale, sempre di sua proprietà, con sede a Vigevano. Nella notte tra lunedì e ieri i carabinieri della compagnia di Vigevano, coadiuvati dai colleghi del comandi provinciali di Pavia, Novara, Alessandria e Milano e con l’appoggio di una unità cinofila specializzata nella ricerca di armi, hanno dato esecuzione a una ordinanza di applicazione di misura cautelare a carico di 7 soggetti, dei quali quattro di origine turca - tre finiti agli arresti domiciliari e uno sottoposto all’obbligo giornaliero di firma - mentre due albanesi e un italiano sono finiti in carcere, ritenuti gli esecutori materiali dei danneggiamenti avvenuti dallo scorso febbraio e del porto illegale di armi; altri due sono stati denunciati, considerati i mandanti. Le indagini dei militari del tenente colonnello Paolo Banzatti, coordinate dalla Procura di Pavia, erano partite a febbraio quando un imprenditore, titolare di numerosi locali di rivendita di kebap, aveva denunciato di aver subìto l’incendio di un compressore frigorifero in un capannone di Parona e poi che la vetrina e la saracinesca del suo locale di Garlasco era stata danneggiata da colpi di arma da fuoco.

Agli investigatori aveva raccontato di essere stato minacciato già dallo scorso dicembre da turchi che operano nel suo stesso settore e che avevano una attività proprio a Garlasco. A marzo i proiettili avevano danneggiato un suo negozio a Sannazzaro e nei mesi successivi il personale e lui stesso avevano ricevuto minacce estese addirittura agli operai che stavano effettuando i lavori di ristrutturazione al suo nuovo locale. I turchi dovranno rispondere della pesante accusa di estorsione aggravata ed illecita concorrenza con violenza e minaccia.