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La Cascina Repentita con il tetto crollato e il ritratto di Francesco I di Valois
Borgarello (Pavia), 26 febbraio 2025 – Ha ospitato il re di Francia Francesco I dopo la cattura avvenuto sul campo della battaglia di Pavia e sente tutto il peso dei suoi 500 anni.
È crollata una porzione di tetto della cascina Repentita. L’edificio rurale di proprietà privata è molto grande e ha una parte adibita ad abitazioni e un’altra che molto probabilmente era un fienile. Proprio in quel lato le tegole sono crollate e le travi hanno ceduto. Non si sa esattamente dove sia stato accolto il sovrano francese. Una lapide posta sul muro visibile da chi passa in treno sulla linea Milano-Genova recita “Francesco I Re di Francia avversato su questi campi dalla sorte delle armi il 24 febbraio 1525 cadeva prigioniero dell’emula Spagna orgogliosa di tanto trionfo”.
Ma bisogna sapere che quella è la cascina Repentita, non c’è un’indicazione e l’unica esistente incisa nella pietra ormai è quasi illeggibile. I turisti che domenica sono venuti a Pavia per assistere alla rievocazione della battaglia non sono andati a cercarla. Lo hanno fatto nei mesi scorsi degli appassionati che hanno partecipato a una visita turistica e sono arrivati a piedi. La strada per raggiungere l’edificio, infatti è talmente disastrata e piena di buche, da mettere in pericolo le auto. Eppure, secondo la leggenda proprio in cascina sarebbe nata la famosa zuppa alla pavese, che una contadina avrebbe preparato per il re con i pochi poveri ingredienti che aveva in casa: erbe o forse pollo per fare il brodo, un uovo e crostini di pane. “La zuppa in realtà veniva preparata nelle cucine della corte di Francia – ha sottolineato lo storico Alberto Arecchi –, il re la chiedeva sempre per rifocillarsi dopo le sue notti d’amore che aveva trascorso. A Pavia quindi non è stata inventata da una contadina, è stata richiesta da Francesco I che se la faceva preparare anche quando stava a San Lanfranco, dove aveva sede il suo accampamento prima dello scontro. Dopo i suoi incontri con la “Dama in rosso” chiedeva sempre la suope alla pavoise come ricostituente. È per questo che viene consumata molto in Francia”.
Al di là della leggenda, di sicuro il 24 febbraio 1525 quando un colpo di archibugio abbattè il cavallo del sovrano, venne circondato da un nugolo di soldati spagnoli che lo portarono alla cascina Repentita per proteggere il sovrano dalla caccia al cavaliere che si era scatenata sul campo. Alonso Pita da Veiga insieme ad altri militari mise in salvo Francesco I nella cascina posta nel punto in cui partiva la seconda parte del parco Visconteo. Ora bisognerebbe valorizzare i luoghi della battaglia approfittando del 500° anniversario e dell’interesse per lo scontro che ha deciso le sorti d’Europa.