Sono 920 gli studenti dell’Università di Pavia a risultare ideonei, ma non beneficiari di una borsa di studio e si alza il grido del Coordinamento per il diritto allo studio - Udu Pavia: "Regione Lombardia continua a penalizzare il diritto allo studio". Nel mirino anche quest’anno è finito il bilancio regionale che lascia un buco di quasi 30 milioni di euro, costringendo le università lombarde a usare risorse proprie per garantire le borse di studio a oltre 6000 studenti e studentesse che rischierebbero di restare senza sostegno economico.
"È inaccettabile che Regione Lombardia continui a non finanziare il diritto allo studio in modo adeguato – sostiene Giulia Papandrea a nome delle basi lombarde dell’Unione degli Universitari (Udu) –. Questo sistema obbliga le università a coprire i buchi lasciati dalla politica togliendo fondi alla didattica, alle infrastrutture e ai servizi come mense e residenze. Il diritto allo studio non può essere scaricato sulle spalle delle università e della comunità studentesca".
La situazione è ancora più grave per realtà come l’Università di Pavia, dove nel 2024 ci sono ancora 920 studenti e studentesse idonei rimasti senza sussidio. "Questo significa – hanno proseguito gli esponenti del sindacato studentesco – che chi ha diritto a un supporto economico per proseguire gli studi non riceverà alcun aiuto".
L’assessore regionale all’università Alessandro Fermi ha promesso un’integrazione di 15 milioni di euro, ma secondo l’Udu non basta: il problema strutturale rimane.
M.M.