UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

"Diteci se è di Mohamed il corpo carbonizzato"

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di Umberto Zanichelli

"Una brava persona, molto attiva anche nella nostra comunità". Ibrahim Hussein, il portavoca della comunità islamica di Vigevano, descrive così Mohamed Ibrahim, il quarantaquattrenne egiziano, residente a Cilavegna, che potrebbe essere l’uomo trovato carbonizzato all’interno della sua Audi A3 rinvenuta sabato della scorsa settimana distrutta dalle fiamme nelle campagne tra Gambolò e Vigevano. "Siamo molto preoccupati – dice – e aspettiamo con ansia l’esito dei rilievi sul Dna che sono in corso. Non siamo certi che quel corpo possa essere il suo ma non lo possiamo escludere. Chiediamo perciò alla magistratura italiana, nella quale riponiamo grande fiducia, di operare nella massima trasparenza e aspettiamo notizie". Probabilmente già nei prossimi giorni il test genetico fornirà un elemento decisivo. "Vogliamo sapere se si tratta di lui – aggiunge un amico – e lo vuole sapere soprattutto la mamma che vive in Egitto: Mohamed è il suo unico figlio maschio, una brava persona, con il "cuore bianco", che manca tanto a tutti noi". Come già accaduto in passato la comunità islamica vigevanese è pronta ad attivarsi per fare in modo che la salma possa essere rimpatriata. Nella preoccupazione ci sono anche alcuni parenti, che ieri mattina erano al centro islamico, è che aspettano di sapere se quel corpo carbonizzato è del loro congiunto. Ma se non fosse il suo, alla domanda dove sarebbe Mohamed e perché sarebbe sparito in questo modo, nessuno è in grado di dare una risposta. Le certezze sono per ora che un uomo è morto tra le fiamme dell’auto su cui si trovava, di proprietà di Mohamed Ibrahim, che parecchi anni fa aveva avuto una figlia da una ragazza italiana. Gli investigatori hanno rinvenuto del materiale biologico oggetto dell’esame del Dna: l’esito potrà dire se si tratta o no del quarantaquattrenne egiziano residente da molti anni in Lomellina e forse se la morte è sopraggiunta a causa delle fiamme o per altra causa.

I carabinieri, che stanno lavorando senza sosta, non hanno escluso alcuna ipotesi anche se quella dell’omicidio resta quella principale. Se trovasse conferma si dovrà scavare nella vita della vittima per capire le ragioni che hanno portato a quella che potrebbe essere una vera esecuzione, avvenuta per di più in un modo cruento, mai visto in questi territori, e ricostruire i legami stretti, che possono aiutare a fare luce su una vicenda dai contorni ancora misteriosi.