UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Ecmo portatile, triste debutto. Colpito da arresto cardiaco. Soccorso, ma non è bastato

Utilizzato per la prima volta in Regione lo strumento in dotazione da poco. Un 65enne è poi deceduto in ospedale. "La situazione era molto grave".

L’intervento dei soccorritori lunedì pomeriggio in corso Garibaldi a Vigevano L’Ecmo portatile è un sistema che viene usato quando le terapie convenzionali non hanno avuto effetto ed il sistema cardio-circolatorio è compromesso

L’intervento dei soccorritori lunedì pomeriggio in corso Garibaldi a Vigevano L’Ecmo portatile è un sistema che viene usato quando le terapie convenzionali non hanno avuto effetto ed il sistema cardio-circolatorio è compromesso

È stato il primo intervento del genere in Lombardia. Nel pomeriggio di lunedì a Vigevano su un uomo di 65 anni, colto da arresto cardiaco mentre si trovava in ufficio, si è intervenuti utilizzando l’apparecchiatura Ecmo portatile appena entrata in servizio. Si tratta di un complesso sistema che viene utilizzato quando le terapie convenzionali non hanno avuto effetto ed il sistema cardio-circolatorio risulta gravemente compromesso. Il soccorso ha avuto successo ma il paziente è deceduto nelle ore successive al suo ricovero in ospedale.

L’episodio è avvenuto intorno alle 15 in corso Garibaldi. L’uomo ha accusato il malore mentre si trovava al lavoro e l’allarme è stato immediato. In quel momento lungo la strada che scorre accanto al centro storico cittadino stavano transitando due cittadini, entrambi volontari della Croce Azzurra, che sono intervenuti tempestivamente praticando sul paziente le prime manovre salvavita. Entrambi molto esperti hanno utilizzato il defibrillatore automatico in dotazione alla scuola elementare Vidari della vicina via Diaz.

"Ci siamo resi subito conto delle gravità della situazione – raccontano – e abbiamo effettuato le prime manovre in attesa dell’arrivo dei soccorsi". Sul posto la centrale di Areu ha inviato un’ambulanza della Croce Rossa di Mortara, un’automedica e poi l’unità Ecmo portatile. La Ecmo sostiene la funzione polmonare mediante la ventilazione e l’ossigenazione del sangue e la funzione cardiaca. La tecnica è molto invasiva perché il paziente viene incannulato in genere alla giugulare interna o alla femorale e ad essa si ricorre quando le probabilità di decesso sono superiori ai 50% e dopo che le terapie convenzionali non hanno prodotto effetti. Sul posto sono arrivati perciò un cardiochirurgo, un tecnico perfusionista ed un infermiere di area critica che hanno effettuato le operazioni richieste. Poi il paziente è stato trasferito al Pronto soccorso del policlinico San Matteo di Pavia dove è giunto in codice rosso e dove ha cessato di vivere.

L’apparecchiatura Ecmolife è in dotazione all’automedica ed è stata introdotta in via sperimentale in Lombardia dallo scorso ottobre grazie ad un progetto cofinanziato dalla Fondazione Comunitaria e Areu in parnership con il policlinico San Matteo di Pavia che mette a disposizione il cardiochirurgo. Quello di lunedì è stato il primo utilizzo in regione; nelle prossime settimane in Lomellina così come nel Pavese e nell’Oltrepò sono in programma degli incontri con i soccorritori per illustrare il progetto.