di Manuela Marziani
È una partita a scacchi la scelta del candidato alla presidenza della Provincia che si sta disputando all’interno della Lega. Dopo la scelta del commissario provinciale del Carroccio, Jacopo Vignati che aveva individuato in Giovanni Palli, sindaco di Varzi e presidente della Comunità Montana il candidato ufficiale, da più parti arriva la richiesta di un incontro. A proporlo, fissando anche una data (stasera alle 21) è il sindaco di Mezzanino Adriano Piras. "Ho inviato un invito a tutti i sindaci eletti della Lega - ha detto il primo cittadino -, invito che ho esteso anche a tutti gli eletti della Lega a livello comunale, provinciale e nazionale. Ritengo doveroso avviare un confronto sano per arrivare a una condivisione motivata e partecipata per le elezioni provinciali, che rappresentano la scelta di amministratori che devono dare risposte al territorio". Se questa è la voce che arriva dall’Oltrepo, la Lomellina risponde con il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa colpito e affondato dal fuoco amico, mentre nel Pavese si è autocandidato il primo cittadino di Lardirago Cristiano Migliavacca. "Un’autentica e chiara condivisione da parte di tutti i sindaci della Lega sulla scelta del candidato per le prossime elezioni alla presidenza della Provincia è assolutamente fondamentale - ha sottolineato il consigliere regionale e capogruppo della Lega in Consiglio comunale Roberto Mura -. Ritrovarsi e confrontarsi per prendere una decisione così importante, permette a ognuno dei sindaci della Lega di dare il proprio contributo, evitando anche quelle spiacevoli situazioni come, per esempio, la possibile candidatura di Ceffa, che poteva essere gradita e autorevole, affossata per gli interessi personali di qualcuno".
Anche l’europarlamentare Angelo Ciocca sostiene che la scelta del candidato sia questione di metodo: "Ritengo sbagliata una mancanza di condivisione: i nostri 20 sindaci devono essere protagonisti di una scelta così importante. La giusta politica deve avere rispetto degli eletti, deve avere rispetto del voto, rispetto di chi ogni giorno ci mette la faccia e la salute. Evidentemente chi non è mai stato sottoposto al giudizio del popolo non è abituato a rispettare gli eletti".