Un aumento delle famiglie monoparentali e dei residenti di origine straniera, oltre alla crescente presenza di popolazione over 65. Sono questi i principali marcatori di fragilità indicati nel Piano annuale dell’offerta abitativa del distretto di Pavia per l’anno 2024 che monitora il bisogno abitativo e le condizioni del contesto locale oltre a verificare la consistenza aggiornata del patrimonio immobiliare destinato ai servizi abitativi pubblici e sociali in modo da individuare le unità abitative prevedibilmente assegnabili. Nell’ambito distrettuale di Pavia composto, oltre al capoluogo, da Carbonara al Ticino, Cava Manara, Mezzana Rabattone, San Genesio ed Uniti, San Martino Siccomario, Sommo, Torre d’Isola, Travacò Siccomario, Villanova d’Ardenghi, Zerbolò e Zinasco, la popolazione complessiva è pari a 102.860 abitanti al 1° gennaio dello scorso anno (70.636 a Pavia) e gli stranieri erano 12.709. Su un patrimonio immobiliare di Comune e Aler composto da 2.898 alloggi ex canone sociale di edilizia residenziale pubblica, sono 173 quelli sfitti per carenza di manutenzione, 36 in fase di ristrutturazione e 27 quelli non assegnati a nessuna famiglia. Da accertare poi 17 occupazioni abusive. Sono 67, invece, gli alloggi a canone moderato, 8 di proprietà del Comune e 59 di Aler.
A seguito della crescente situazione di difficoltà socio-economica, Regione Lombardia è intervenuta con l’emanazione di misure per il contenimento della crisi abitativa anche perché sta diventando difficile far rispettare agli inquilini, le scadenze previste nei rapporti contrattuali per la mancanza di alloggi disponibili sul mercato e appartamenti a canone contenuto soprattutto per le famiglie numerose. Inoltre, sono in aumento gli sfratti esecutivi a Pavia e l’unica soluzione non certo ottimale è il villaggio San Francesco.M.M.