Mentre Milano iscrive Silvio Berlusconi nel Famedio, Pavia da 75 anni non inserisce nessuno tra le 150 lapidi che ricordano pavesi illustri. L’ultimo a rovare posto è stato il compositore Franco Vittadini, che l’allora sindaco Carlo Milani (padre di Mino, giornalista e scrittore scomparso di recente) ha voluto accanto a personaggi come Francesco Petrarca, il pittore Tranquillo Cremona, i medici Carlo Forlanini e Camillo Golgi, il cardinale Pietro Maffi e il vescovo Agostino Gaetano Riboldi. Molti mancano, come gli industriali Vittorio Necchi e Fortunato Fedegari, i docenti Vittorio Grevi e Plinio Fraccaro, i medici Roberto Burgio e Mario Boni, Mino Milani e l’illustratrice Grazia Nidasio, ricordata a Milano, nonostante sia nata a Pavia e abbia sempre vissuto a Certosa. Per onorare la memoria dei pavesi e di chi vi ha operato con iniziative di carattere sociale, assistenziale, filantropico e per particolari manifestazioni di amore verso la città, il Comune ha aperto le candidature, che devono pervenire entro le 12 del 30 novembre, con le motivazioni.
M.M.