STEFANO ZANETTE
Cronaca

L’omicidio di Sabrina a Chignolo, sullo sfondo le lite per la casa. Oggi l’interrogatorio col gip

La coppia discuteva perché lui voleva comprare casa altrove, lei non era d’accordo e stava maturando l’idea di lasciarlo. Franco Pettineo potrà spiegare il movente

I rilievi nella villetta di Chignolo e, nel riquadro, Sabrina Baldini Paleni (Ansa/Torres)

I rilievi nella villetta di Chignolo e, nel riquadro, Sabrina Baldini Paleni (Ansa/Torres)

Chignolo Po (Pavia) – Oggi Franco Pettineo, il cinquantaduenne che ha confessato l’omicidio della compagna Sabrina Baldini Paleni, 56 anni, sarà ascoltato dal gip di Cremona per la convalida del fermo scattato venerdì sera al termine dell’interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Pandino. E sempre oggi verrà fissata l’autopsia disposta dalla Procura di Pavia sul corpo della vittima, uccisa giovedì nella sua casa in via Mariotto, nella frazione Lambrinia di Chignolo Po.

A meno di una settimana, mercoledì sera si terrà invece una fiaccolata silenziosa organizzata su sollecitazione del parroco di Chignolo, don Luca Massari: una camminata dall’oratorio di Lambrinia alla casa del delitto, un breve percorso di circa 500 metri che, con le luci di fiaccole e candele, ricorderà Sabrina, vittima di femminicidio. “Ancora morte, ancora una donna vittima – spiega il sacerdote nel Bollettino parrocchiale – Questa volta vicino a noi, anzi in mezzo a noi. A Lambrinia, dove avevamo celebrato la Giornata della donna con una preghiera in chiesa per le vittime di violenza in ogni parte del mondo e raccolto fondi a sostegno del Telefono Rosa. E ora si è consumato di nuovo un femminicidio, daccapo, ma stavolta qui in mezzo a noi. Non possiamo lasciare che questa tragedia non interpelli e scuota le nostre coscienze con una nuova vittima che si aggiunge a un conteggio già drammatico”.

Una violenza brutale che si è consumata tra le mura domestiche. In una casa che forse era proprio l’oggetto della lite degenerata nello strangolamento o comunque delle tensioni tra la coppia, riferite dopo la tragedia sia dalla figlia della vittima sia da alcune colleghe della casa di riposo di Casalpusterlengo dove Sabrina Baldini Paleni lavorava come operatrice sociosanitaria.

Una casa che il compagno – fratello dell’ex marito della vittima – voleva vendere per trasferirsi altrove, mentre lei non sarebbe stata d’accordo e stava forse maturando l’idea di lasciarlo. Solo i due protagonisti sanno da cosa sia nata la lite degenerata in omicidio. Lui lo potrà spiegare oggi davanti al giudice.