STEFANO ZANETTE
Cronaca

Femminicidio di Chignolo Po, la confessione di Franco Pettineo: “Abbiamo litigato e poi ho strangolato Sabrina”

Il cinquantaduenne ha ribadito la sua colpevolezza e resta in carcere ma è rimasto sempre vago sui motivi della discussione

I rilievi nella villetta di Chignolo e, nel riquadro, Sabrina Baldini Paleni (Ansa/Torres)

I rilievi nella villetta di Chignolo e, nel riquadro, Sabrina Baldini Paleni (Ansa/Torres)

Chignolo Po (Pavia), 18 marezo 2025 –  Resta in carcere Franco Pettineo, 52enne reo confesso del femminicidio di Sabrina Baldini Paleni, 56enne strangolata nella loro casa in via Mariotto alla frazione Lambrinia di Chignolo Po.

Il fermo eseguito venerdì sera nella caserma dei carabinieri di Pandino, dopo la prima confessione resa ai pm delle Procure di Cremona e Pavia, è stato convalidato ieri dal Gip di Cremona, che ha anche confermato la misura cautelare della detenzione in carcere per poi trasmettere gli atti alla Procura di Pavia, competente per l’omicidio, mentre quella di Cremona lo era per il rintraccio, a Dovera, e appunto il fermo.

Nell’interrogatorio davanti al Gip, assistito dall’avvocato d’ufficio Marco Bencivenga del foro di Cremona, che dopo il trasferimento degli atti a Pavia sarà sostituito con tutta probabilità da un altro legale d’ufficio se non ne verrà nominato uno di fiducia, il 52enne ha sostanzialmente confermato la ricostruzione dei fatti già resa in sede di primo interrogatorio ai pm. Riferendo la lite di giovedì sera ha ammesso di aver perso la testa e di aver stretto le mani attorno al collo della sua compagna fino a ucciderla, ma restando sempre vago sui motivi del litigio che ha scatenato tale furia omicida.

Non si è comunque avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha invece ribadito la confessione che dovrà essere in ogni caso confermata dagli accertamenti tecnico-scientifici, sia sulla scena del crimine che l’esame autoptico sulla vittima.

A ieri l’autopsia non risulta essere ancora stata fissata, probabilmente in attesa dalla formale trasmissione degli atti del fermo dalla Procura di Cremona, anche se il fascicolo sull’omicidio è stato aperto per competenza territoriale dalla Procura pavese, ma in attesa di poter notificare anche alla difesa del fermato gli atti per un’eventuale nomina di periti di parte.

Tra gli oggetti repertati dai carabinieri nella casa di via Mariotto, anche un coltello, trovato in un lavandino sporco di sangue: sarebbe quello usato dal 52enne contro se stesso, in un tentativo di togliersi la vita forse poco convinto, che gli ha lasciato solo lesioni lievi, ancora visibili al momento del fermo insieme alle altre ferite riportate nella colluttazione.