
Operazione dell Gdf di Pavia
Pavia, 9 marzo 2020 - E' scattata alle prime luci dell'alba l'esecuzione di 7 ordinanze di custodia cautelare, sia in carcere che ai domiciliari. L'operazione "Iron coin" della Guardia di finanza di Pavia, coordinata dal procuratore aggiunto Mario Venditti e dal sostituto procuratore Valeria Biscottini "ha disarticolato un'associazione a delinquere transnazionale - spiegano le Fiamme gialle pavesi - capeggiata da due imprenditori italo-svizzeri". Scoperta una maxi frode, nel settore del commercio all'ingrosso di materiali ferrosi, da oltre 40 milioni di euro. In carcere sono finiti i 3 considerati i promotori della frode: due fratelli incensurati e l'ex direttore dell'ufficio posale 2 di Vigevano; ai domiciliari i due figli dell'ex direttore e un'altra persona coinvolta nella maxi frode. I reati contestati, a vario titolo, ai membri dell'associazione a delinquere, sono di peculato, frode fiscale e uso indebito di care di credito.
"Le indagini - spiegano dal Comando provinciale della Guardia di finanza di Pavia - sono state originate dall'approfondimento di operazioni sospette effettuate principalmente dall'ufficio postale vigevanese di cui F.C. era il direttore. Transazioni bancarie a sei zeri che non sono passate inosservate e che hanno spinto a scavare nei conti del direttore e dei suoi familiari. E' stato così scoperto un vortice di fatture false e bonifici in transito sui conti correnti di svariare società, tutte scatole vuote, aventi sede in Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia-Giulia che celavano attività fraudolenta dei due fratelli italo-svizzeri, oggi arrestati, amministratori di una società anonima elvetica e veri dominus di una serie di società italiane ed estere - con sedi in Svizzera, Slovenia e Croazia - operanti nel settore della lavorazione dei metalli ferrosi". I conti correnti coinvolti nella maxi frode, in base alle indagini delle Fiamme gialle pavesi, erano collegati a decine di carte prepagate intestate a ignari clienti dello stesso ufficio postale, ai quali era stata rubata l'identità approfittando della disponibilità dei documenti acquisiti durante le operazioni di sportello.