di Manuela Marziani
"Nella vicenda della peste suina africana gli agricoltori sono parte lesa. Per questo, accanto alle forme di ristoro già previste dalla Regione e a quelle che saranno programmate in futuro, è necessario anche pensare a ulteriori forme di aiuto per sostenere le attività imprenditoriali d’eccellenza del nostro territorio". A pensarla così, dopo il secondo focolaio di Psa che ha colpito un allevamento di Zinasco e prima uno di Montebello della Battaglia è Silvia Garavaglia, presidente di Coldiretti Pavia. "I veri custodi del territorio sono gli agricoltori e gli allevatori – ha aggiunto – che con il loro lavoro quotidiano contribuiscono a mantenere alto il livello di sicurezza alimentare del nostro Made in Italy".
Sul piede di guerra anche il mondo politico: il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni chiede una seduta congiunta delle commissioni agricoltura e sanità, "per fare il punto sulle azioni messe in campo è sulla loro efficacia". Perché secondo Piloni la nomina di un commissario straordinario per l’emergenza peste suina "non ha portato ad alcun risultato. Non possiamo aspettare di trovare capi infetti negli allevamenti tra Brescia, Cremona e Mantova. Sarebbe la fine per un’intera filiera". Anche Paola Pollini (M5S) si chiede: "C’è l’intenzione di tutelare un’intera filiera, oppure meglio continuare ad assecondare le volontà di pochi a dispetto dell’interesse di molti"? Nel tardo pomeriggio di ieri la Regione ha sssicurato che "il livello di attenzione è altissimo e le strutture del servizio veterinario regionale sono al lavoro per monitorare costantemente la situazione". "Nella zona entro 10 chilometri dagli allevamenti, in cui sono state riscontrate positività alla PSA, sono vietate tutte le movimentazioni di suini, sia in ingresso che in uscita, e in tutto il resto del territorio pavese e lombardo, le stesse sono vincolate all’esito favorevole di visite cliniche e campionamenti di materiale biologico – ha specificato l’assessore regionale Alessandro Beduschi –. Nessuna misura di contenimento può essere davvero efficace se, come nel caso di Zinasco, comportamenti irresponsabili e mancate comunicazioni alle autorità sanitarie impediscono un intervento tempestivo, rischiando di mettere in pericolo tutto il comparto suinicolo regionale". Nel frattempo, sul caso l’ATS di Pavia ha avviato procedure di controllo e contenimento del virus ad ampio raggio. Oggi si terrà un ulteriore incontro tra Ats Pavia, assessorato al Welfare e assessorato all’Agricoltura con il commissario nazionale all’emergenza Vincenzo Caputo: la Lombardia chiederà supporto tecnico e logistico al Governo.